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tesi di laurea

Gli spazi nel peripersonale, minuzioso lavoro della neo-neuropsicologa Carmela Iula

di Angelo

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CESENA. "Quale spazio tra noi?". E' la domanda che si è posta Carmela Iula, 25 anni, originaria del Salernitano, che nei giorni scorsi ha conseguito presso l'Università degli Studi di Bologna (sede di Cesena) la Laurea magistrale in Neuroscienze e Riabilitazione Neuropsicologica - Facoltà di Psicologia con una tesi in Neuroscienze affettive, cognitive e sociali sul tema "La modulazione sociale dei confini dello spazio peripersonale". Relatore è stato il docente prof. Giuseppe Di Pellegrino. Ma vediamo come ci presenta lei stessa il suo lavoro nella parte introduttiva della tesi, che potrete scaricare interamente in allegato.

di Carmela Iula (*)

Il seguente lavoro si occupa di comprendere la relazione fra le interazioni sociali e la rappresentazione dello spazio peripersonale (PPS, PeriPersonal Space), lo spazio che circonda il nostro corpo. Studi precedenti hanno dimostrato che questa rappresentazione è altamente plastica, ma sono ancora poche le conoscenze relative a come le influenze sociali possono modificare la percezione dello spazio intorno a noi.

L’elaborato è diviso in due parti. Nella prima, teorica, vengono riportate le caratteristiche generali dello spazio peripersonale (capitoli 1, 2, 3), mentre nella seconda, quella sperimentale, viene descritto l’esperimento comportamentale condotto su 20 soggetti sani al Centro di Neuroscienze Cognitive di Cesena (capitoli 4 e 5).

Nel primo capitolo viene definito come il cervello umano rappresenta lo spazio intorno al corpo, non in maniera unitaria, ma in relazione alla porzione di spazio, lontano o vicino, occupato degli oggetti con cui interagiamo. Diversi studi hanno dimostrato che i neuroni multisensoriali rivestono un grande ruolo nella percezione di stimoli esterni più o meno vicini al corpo. Lo spazio peripersonale è quella porzione di spazio definito dal raggio di azione dei nostri arti.

Vengono quindi riportate diverse evidenze sugli animali, in particolare sulle scimmie, che dimostrano come la funzione di codifica dello spazio e di atti motori nello spazio non è svolta da una singola area corticale, ma da circuiti che uniscono aree parietali ed aree premotorie, con una breve descrizione delle caratteristiche dei campi recettivi dei neuroni presenti in queste aree. Sono inoltre citati diversi studi di neuroimaging funzionale e di stimolazione magnetica transcranica (TMS) che hanno permesso di identificare, anche nell’uomo, i meccanismi neurali sottostanti il processo di integrazione di informazioni multisensoriali all’interno dello spazio peripersonale, la presenza e le caratteristiche dei neuroni bimodali e il ruolo fondamentale di alcune aree coinvolte, già individuate nella scimmia.In relazione alla dissociazione fra spazi lontani e vicini vengono riportati studi sul neglect e sull’estinzione crossmodale.

Nel secondo capitolo vengono approfondite le caratteristiche della rappresentazione dello spazio peripersonale, in particolare quelle funzionali e quelle dinamiche. Le principali funzioni dello PPS sono quelle sensorimotorie di difesa e di interazione con l’ambiente esterno, quindi pianificazione e messa in atto di comportamenti di azione e reazione più adatti ad un determinato contesto. Per quanto riguarda le proprietà dinamiche, fondamentale è la plasticità della rappresentazione dello spazio. Studi sugli animali, sui soggetti sani e con neglect hanno confermato che l’uso attivo e prolungato di uno strumento per raggiungere degli oggetti, o anche del mouse del computer, può modificare i confini dello spazio peripersonale, permettendo un rimappaggio grazie al quale oggetti lontani possono essere codificati successivamente come vicini.

Nel terzo capitolo viene sottolineato come la codifica dello spazio si sviluppi evolutivamente per permettere le interazioni sociali, consentendo di capire la portata delle azioni altrui e ponendo dei confini all’interno dei quali è possibile interagire o conveniente muoversi. In base a quello che gli altri fanno e in base al rapporto che c’è tra due individui si decidono le modalità di azione. La presenza dell’altro nel nostro spazio peripersonale ha una forte ricaduta sulle nostre azioni e questo dipende sicuramente dai rapporti e dal legame che ci unisce. Potremmo essere infastiditi o interessati da questa presenza, che effetto può avere ciò sulla rappresentazione neurale del nostro PPS?

Nel quarto capitolo viene presentato lo scopo e descritto l’apparato sperimentale con i materiali e stimoli utilizzati. Lo scopo dello studio è quello di indagare come il comportamento di una persona nei nostri confronti possa modificare la percezione dello spazio intorno a noi, quando questa ci è di fronte. Uno studio precedente di Teneggi e collaboratori ha evidenziato che, dopo un gioco economico in cui si poteva cooperare o meno con un’altra persona, la misura dei confini dello spazio peripersonale cambiava quando l’altra persona era stata nostra alleata, tanto da includerla nel nostro spazio peripersonale. Questo fenomeno però non si verificava quando l’interazione non era stata cooperativa. Per dimostrare che effettivamente i confini dello spazio peripersonale si modificano in funzione della cooperazione, abbiamo replicato l’esperimento su 20 soggetti, apportando modifiche all’apparato sperimentale, che è descritto in modo dettagliato nella seconda parte del capitolo.

Nel quinto capitolo sono riportati i risultati ottenuti e l’analisi statistica effettuata. L’analisi dei tempi di risposta ad uno stimolo tattile durante un compito bimodale, prima e dopo un gioco economico con una persona posta di fronte a sé, ha confermato i precedenti risultati. Abbiamo infatti dimostrato che l’espansione dello spazio peripersonale è reale in quanto non siamo di fronte ad una velocizzazione generale dei tempi di reazione, ma abbiamo registrato una differenza significativa solo nel punto di spazio in cui si trova l’altro, nella condizione dopo rispetto a quella prima del gioco. Questo a dimostrazione del fatto che non solo la presenza di un’altra persona, ma anche la tipologia di interazione influenza la rappresentazione dello spazio peripersonale.

SCARICATE QUI IN BASSO LA TESI. BUONA LETTURA!

(*) Neuropsicologa


TESI_IULA.pdf

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