REDAZIONE. Una buona notizia per tutte le persone che combattono contro la dipendenza dal fumo. Da uno studio dei ricercatori della McGill University, Università Canadese con sede a Montreal, sembra che si possa smettere di fumare grazie alla Stimolazione Magnetica Transcranica. A guidare il team è un medico Italiano, il Dottor Antonio Strafella.

La TMS è una tecnica non invasiva di stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale. Strumento, quindi, che studia la relazione tra cervello e comportamento oltre ad esplorare l’eccitabilità di differenti regioni cerebrali. Questa tecnica viene utilizzata per investigare lo stato di eccitabilità corticale e l’eccitabilità delle vie cortico-corticali e cortico-spinali.

Durante la loro ricerca, gli studiosi hanno capito che a scatenare il "bisogno" di fumare una sigaretta concorrerebbero diversi fattori. Vere e proprie reazioni biochimiche innescate dalla disponibilità dell'oggetto del desiderio.

Un classico esempio lo abbiamo quando viene offerta una sigaretta o vediamo una persona fumare. Nella regione dove viene regolato il nostro autocontrollo, e cioè la corteccia prefrontale, viene anche disciplinato il controllo del desiderio. Desiderio che si attiva quando viene scatenato lo stimolo del voler fumare. Si accende di conseguenza un'altra area del cervello, la corteccia orbito-frontale, e da li proviene la voglia di fumare una sigaretta.

Da queste ipotesi i ricercatori sono arrivati alla conclusione che l'uso della TMS, attraverso l'impulso magnetico breve, è una possibile soluzione per combattere il tabagismo.

"La stimolazione magnetica transcranica - dichiara Strafella - è attualmente impiegata in diversi studi clinici per testare possibili effetti terapeutici in diverse malattie neuropsichiatriche e forme di dipendenza. Potrebbe essere utile a ridurre l'intensità del desiderio che porta a fumare o a far uso di altre droghe".