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Obamacare, al via "borsa" online polizze con prezzi bassi e aiuti statali

di Redazione

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REDAZIONE. E' arrivato al traguardo l'ultimo atto della rivoluzione del sistema sanitario americano voluta dal presidente Usa Barack Obama, 'The Patient Protection and Affordable Care Act', ribattezzata Obamacare. Il primo ottobre dovrebbe entrare in vigore il tassello più importante della riforma già partita in alcune sue parti. Ovvero, la possibilità di acquistare un'assicurazione di qualità a prezzi più accessibili rispetto al passato grazie a un mercato online delle polizze, l''Health Insurance Exchange', che permetterà ai cittadini di confrontare i diversi piani più economici al momento di scegliere la copertura assicurativa, che diventerà obbligatoria.

 

Il condizionale è d'obbligo viste le barricate alzate dai repubblicani che vorrebbero fermare a tutti i costi la riforma, arrivando a bloccare la legge finanziaria e l'aumento del tetto del debito in discussione in questi giorni.

 

A renderlo noto la redazione "Salute" dell'agenzia di stampa Adnkronos.

 

L''Health Insurance Exchange' è una sorta di 'borsa' dove gli americani senza assicurazione sanitaria potranno acquistarne una 'statalizzata', con prestazioni obbligatorie minime per tutti e l'aiuto di sussidi federali. Secondo le ultime stime del Governo, il premio per un piano assicurativo medio dovrebbe essere di circa 328 dollari al mese.

 

L''Obamacare', dopo essere sopravvissuta ad un fitto attacco del Partito Repubblicano alla Camera e al Congresso, ha superato anche le forche caudine del ricorso alla Corte Suprema presentato dai Repubblicani, ma vinto dai sostenitori. Ed è giunta in dirittura d'arrivo. Il passaggio del primo ottobre è però quello decisivo per Obama a pochi mesi dalle elezioni di medio termine, il termometro degli umori della nazione sul Governo della Casa Bianca.

 

La riforma è già operativa, ma solo nel 2014 il nuovo sistema favorirà la massima copertura sanitaria possibile a costi più contenuti degli attuali. La coincidenza delle due date, il primo ottobre l'apertura dell'Health Insurance Exchange e il 30 settembre l'approvazione del bilancio federale, ha scatenato la reazione dei repubblicani, da sempre ostili all''Affordable Care Act', ritenuto troppo dispendioso per le casse dello Stato, ma soprattutto contrari 'culturalmente' all'aspetto solidaristico della riforma, per cui lo Stato non deve occuparsi di coperture assicurative private.

 

Il mercato virtuale 'Health Insurance Exchange', che sarà però gestito a livello federale dai singoli stati (uno dei punti criticati dagli oppositori), si stima possa fornire a circa 29 mln di persone un'assicurazione sanitaria a prezzi accessibili entro il 2019. L'apertura alle iscrizioni prevede un periodo finestra che va, appunto, dal 1 ottobre 2013 al 31 marzo 2014. I pacchetti promossi all'interno del mercato potranno essere confrontati prima dell'acquisto, valutando anche il rapporto qualità-prezzo.

 

Inoltre, la riforma prevede per chi ha redditi bassi la possibilità di usufruire di agevolazioni sulle imposte. Il Dipartimento di salute statale controllerà i requisiti di chi opera all'interno del mercato e i piani sanitari proposti. Una misura a garanzia della qualità assicurativa, che mira a rafforzare la tutela dei consumatori. Ma questi potranno anche rinunciare e pagare una multa.

 

La riforma sanitaria rimane una delle leggi più vaste mai approvate dagli Stati Uniti e modifica la legislazione precedente sotto molti aspetti. Negli Usa il sistema sanitario ruota attorno alle assicurazioni: stipulate direttamente dai cittadini o dai loro datori di lavoro, salvo gli anziani, protetti dal programma Medicare, e le persone a basso reddito, garantite dal Medicaid.

 

Secondo dati 2010 dei Cdc (Centers for Disease Control), circa 50 milioni di americani sono senza assicurazione sanitaria, perché non possono permettersela.

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