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Sos vista per nativi digitali, tra 10 anni sarà miope 40% ragazzi

di Redazione

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REDAZIONE.  C'è un paio di occhiali da vista nel futuro dei nativi digitali, bambini e adolescenti cresciuti fra 'clic' e 'touch', connessi h24 in uno slalom fra tv, pc, tablet, cellulari, e-reader e smartgadget di ogni tipo. "La digitalizzazione globale sta presentando il conto", avvertono gli oculisti che iniziano a parlare di "un'epidemia di miopia": se già oggi circa il 21% dei giovani da 18 a 25 anni vede male da lontano, nei prossimi 10 anni la percentuale è destinata a raddoppiare al 40%. A lanciare l'Sos sono gli esperti riuniti domani e sabato a Milano, per il 35esimo Congresso nazionale di chirurgia della cataratta e della refrattiva presieduto da Lucio Buratto, direttore del Centro ambrosiano oftalmico (Camo).

 

In Europa la miopia colpisce più di una persona su 3 (35% circa), contro il 20% degli anni '70 e il 10% degli anni '30. Solo in Italia il problema riguarda un esercito di 12 milioni e il trend è in continua crescita. "La miopia è in aumento ovunque - sottolinea Antonio Scialdone, direttore medico dell'ospedale Oftalmico Fatebenefratelli di Milano, intervenuto alla presentazione del summit - Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la diffusione dei controlli non bastano più a spiegare questa crescita esponenziale", e così è stato osservato che l'aumento dei miopi è un comune denominatore per "tutti i Paesi in cui ha preso piede l'utilizzo massiccio delle nuove tecnologie".

 

Il messaggio è che, quando lo schermo diventa un compagno di vita - e sempre più spesso anche di scuola, grazie alla rivoluzione delle classi 'senza carta' che sta contagiando anche la Penisola - se non si usano prudenza e buon senso la salute degli occhi può farne le spese. Un rischio tanto maggiore quanto più prolungato è l'impiego dei dispositivi digitali: il 14% degli 'adepti' arriva a totalizzare 10-12 ore di utilizzo, mentre il 30% resta connesso per 6 ore (dati The Vision Council, da una survey del 2012).

 

In media, gli italiani trascorrono più di 4 ore al giorno davanti alla tv e a mini-schermi hi-tech. Ormai delle appendici del corpo umano, da cui secondo uno studio inglese non ci si stacca nemmeno in bagno per truccarsi o farsi la barba. Il risultato, spiegano Buratto e Scialdone, è che "si costringono gli occhi a una messa a fuoco da vicino molto prolungata nel tempo, disabituandoli alla vista da lontano". C'è poi l'effetto luce blu, quella tipica dei Led, che arriva dritta alla retina e la stressa.

 

Dispositivi come smartphone e tablet emettono fino al 40% in più di luce blu, che avendo una lunghezza d'onda corta ha frequenza ed energia alte: "Così penetra nell'occhio, specialmente in quello dei giovanissimi che hanno un cristallino ancora trasparente - precisa Scialdone - e finisce sulla retina determinando irritazioni, rilascio di radicali liberi e quindi stress e affaticamento". Anche per questo il 91% delle persone lamenta fastidi durante l'utilizzo prolungato di dispositivi digitali: occhi rossi e secchi, mal di testa, vista annebbiata.

 

Il legame fra smartgadget e rischio miopia è documentato dalla letteratura scientifica, evidenziano gli esperti. E' del 2012 uno studio pubblicato su 'Lancet': un team australiano ha calcolato che, nell'Asia del miracolo economico, alla fine del percorso scolastico il 90% dei ragazzi presentava un difetto visivo, per lo più una lieve miopia. Mentre 2 studi apparsi quest'anno su 'Ophtalmology' hanno mostrato le virtù protettive della vita all'aria aperta nei bambini.

 

In particolare, da una ricerca condotta a Taiwan è risultato che, dopo un anno di scuola, le percentuali di miopia erano doppie tra i bimbi ai quali era stato proibito di uscire dalla classe e quelli che invece avevano potuto trascorrere numerosi intervalli alla luce del sole (17,6% contro 8,4%). Da qui il monito degli esperti: chiudersi in casa con l'unica compagnia di un videogame o di Facebook può far male anche agli occhi, oltre che al girovita e ai rapporti sociali.

 

Un altro avvertimento riguarda la 'distanza di sicurezza' da tenere fra occhi e oggetto guardato. Una delle ipotesi sul boom di miopia, infatti, chiama in causa l'evoluzione dell'uomo da cacciatore a 'colletto bianco': l'occhio umano era programmato per fissare soprattutto oggetti lontani, la preda da colpire, ma progressivamente si è adeguato alla necessità di focalizzare oggetti vicini e sempre più piccoli. "La miopia è un adattamento dell'occhio", sintetizza Buratto. Dunque, anche 'allenarsi' a guardare da lontano può essere tornare utile.

 

Dagli esperti arriva dunque un manuale di sopravvivenza per l'uomo dell'era digitale. Consigli pratici per salvare la vista:

1) Sbatti le palpebre. Quando stiamo al computer o leggiamo su un tablet, sbattiamo gli occhi da 2 a 3 volte meno del solito. E questo alla lunga può portare alla sindrome dell'occhio secco e a danni permanenti alla vista. Ricordati di inumidire gli occhi sbattendo le palpebre;

2) La regola del 20/20/20. Mentre lavori al pc, leggi il kindle, stai su Facebook con lo smartphone, ogni 20 minuti guarda a 20 metri di distanza per 20 secondi, per aiutare gli occhi a cambiare la messa a fuoco;

3) Controlla gli occhi ogni anno. Spiega all'oculista che fai un grande uso di dispositivi palmari. Ti potrà aiutare a evitare problemi o a trovare soluzioni;

4) Allontana, per quanto possibile, l'apparecchio. E' l'unico modo per limitare l'impatto di tablet e altri dispositivi elettronici sulla tua salute degli occhi;

5) Attento alla luce. Assicurati di essere in una stanza ben illuminata, o all'esterno. L'affaticamento degli occhi è spesso causato dalla mancanza di luce.

(Fonte AdnKronos Salute)

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