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Formazione

Ecm, pubblicato il Programma nazionale 2023-2025

di Monica Vaccaretti

La Commissione nazionale Ecm ha approvato il nuovo indirizzo per le attività formative del triennio 2023-2025. Tra le novità: maggiore spinta verso le innovazioni tecnologiche e implementazione della formazione a distanza (Fad), per la quale si prevedono maggiori verifiche e l’individuazione di ulteriori indicatori di qualità.

Commissione nazionale Ecm punta sull'innovazione delle attività formative

fad ecm

Approvato il nuovo indirizzo per le attività formative del triennio 2023-2025.

La formazione continua dei professionisti sanitari è espressione del valore fondamentale della tutela della salute e si realizza tramite programmi finalizzati a migliorare le competenze e le abilità anche in ragione del progresso scientifico e tecnologico.

Per questa ragione partecipare al programma Ecm è, per il professionista sanitario, un diritto e un dovere. Così la Commissione Nazionale per la Formazione Continua (CNFC), l'organismo che svolge la funzione di governance del sistema di Educazione Continua in Medicina (ECM, nel documento programmatico per il triennio 2023-2025 recentemente pubblicato.

Il programma presenta la pianificazione dell'offerta formativa di alta qualità rivolta a tutti i professionisti sanitari così che essi possano mantenere ed arricchire le proprie competenze professionali attraverso i 1043 provider attualmente accreditati.

Il documento analizza le tipologie formative, ribadisce l'importanza dell'indipendenza dei contenuti e sul diritto all'accessibilità illustra le attuali tematiche ritenute di interesse nazionale su cui i professionisti sono tenuti ad aggiornarsi, conferma le proprie attività amministrative di istruttoria e verifica ed anticipa nuovi progetti per il miglioramento del sistema Ecm.

Considerando che durante la pandemia si è verificato un incremento esponenziale sino al 78% della formazione a distanza (Fad), una significativa riduzione di quella residenziale (Res) e una lieve ripresa della formazione sul campo (Fsc) dopo una riduzione del 30% nel 2020, la commissione si è orientata innanzitutto a ripensare al sistema Ecm sia in termini di contenuti che di metodologie formative.

Formazione sul campo

Si ritiene che la tipologia formativa su cui si dovrà maggiormente intervenire sia quella sul campo, attività formative erogate all'interno del contesto lavorativo caratterizzate da elevata qualità che consentono l'acquisizione di competenze specifiche.

Sarà necessario garantire nelle diverse tipologie formative adottate un approccio multidisciplinare che consenta a differenti professionisti di prendere parte ad eventi formativi, condividendo esperienze e capacità.

Ribadendo che un'efficace formazione di base e specialistica rimane il presupposto fondamentale di tutte le attività delle professioni impegnate nelle organizzazioni sanitarie, la commissione ritiene infatti che la possibilità di vivere e sperimentare la formazione nella propria esperienza lavorativa quotidiana e la possibilità di avere un approccio multiprofessionale permetta di ricevere una solida istruzione basata non soltanto su principi teorici ma anche sul confronto con realtà lavorative diverse.

Considerando che il miglioramento della qualità del sistema Ecm passa necessariamente attraverso la promozione della cultura della qualità nella formazione continua, a tal fine la Commissione sceglierà i temi di rilevante interesse per il prossimo triennio, in collaborazione con l'Osservatorio Nazionale e gli Osservatori regionali così da consentire un'azione coordinata per una maggiore uniformità degli standard di qualità e garantire la possibilità di diffondere pratiche virtuose dai singoli contesti regionali a quelli nazionali.

Formazione Fad Ecm sarà sottoposta a maggiori verifiche

L'Osservatorio nazionale suggerisce di operare un focus specifico sulla Fad sulle quali occorre vigilare, affinché ad una crescita quantitativa in termini di crediti erogati si affianchi anche una crescita qualitativa degli eventi proposti. L'esigenza di partecipare alla formazione a distanza, come è emerso durante il periodo emergenziale della pandemia, non deve essere superiore a quella del miglioramento della qualità.

Pertanto, la Fad sarà sottoposta a maggiori verifiche e saranno individuati ulteriori indicatori di qualità. È altresì opportuno implementare la costruzione di un sistema di valutazione, efficiente ed oggettivo, per misurare l'impatto di tale formazione sull'attività professionale – come si era suggerito con la sperimentazione di un questionario informatizzato da sottoporre ai partecipanti al termine dell'evento - nonché elaborare ed aggiornare gli indicatori di qualità, verificandone la correttezza e l'attualità, riferiti non solo all'evento ma anche alle procedure attuate dai provider accreditati, valutandone le competenze e riconoscendone pubblicamente la qualità. Si ritiene pertanto necessario attuare iniziative formative anche nei confronti dei provider che organizzano gli eventi.

L'erogazione della formazione si ispira al principio di trasparenza, tutelato dal Comitato di Garanzia e i contenuti formativi e gli obiettivi didattici devono essere indipendenti da interessi commerciali in sanità. Nel rispetto dell'Accordo Stato Regioni del 2017, la Commissione si impegna altresì a garantire il diritto del professionista alla formazione continua, adottando tutte le misure necessarie per rimuovere gli ostacoli economici, sociali e geografici che limitano la partecipazione ed intervenendo a favorire una piena accessibilità in condizioni di uguaglianza, in particolare per le persone con disabilità e per le professioni carenti di offerte formative, di cui anche i provider devono tenere conto secondo il principio di proporzionalità tra i propri interessi legittimamente perseguiti e i diritti da garantire.

La Commissione ha inoltre accertato che a risultare carente, per alcune professioni, è l'offerta formativa specialistica, destinata allo specifico settore di attività. Pertanto, la questione della carenza di offerta formativa non attiene tanto all'obbligo di conseguimento dei crediti, che può essere agevolmente adempiuto da ogni professionista coinvolto nel programma Ecm, ma al diritto ad una formazione qualitativamente orientata e idonea a migliorare competenze ed abilità concretamente esercitate nell'attività sanitaria.

Per rendere adeguata e sufficiente l'offerta formativa per ciascuna professione, la Commissione intende quindi condurre un approfondimento finalizzato alla possibile identificazione delle professioni carenti ed elaborare misure correttive con l'individuazione degli obiettivi formativi più rilevanti da far conseguire.

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