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Gli Standard Assistenziali. Il rapporto tra infermiere e personale di supporto

di Domenica Servidio

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PUGNOCHIUSO. In questi giorni vi stiamo raccontando le tematiche affrontate durante il congresso patrocinato dall’IPASVI a Pugnochiuso (Vieste) sulle “Competenze avanzate infermieristiche, formazione e ricerca”. Tra le varie argomentazioni “Gli Standard Assistenziali”, descritti da Fabio Castellan, Presidente Collegio IPASVI di Padova.

Lo Standard Assistenziale può essere definito come un indicatore che ci dice qual è l’assistenza infermieristica da erogare in un determinato contesto a un paziente che ha un particolare bisogno di salute, a una determinata tipologia di utenti, con delle competenze specifiche dei professionisti.  Attualmente non esiste una formula che va a definire lo standard infermieristico da adottare in determinate situazioni, né a livello nazionale, né a livello internazionale.

 

Un importante cambiamento avvenuto negli ultimi anni è lo Skill-Mix, ovvero il rapporto tra infermiere-personale di supporto. In Veneto si sono chiesti: “La qualità e la quantità degli organici infermieristici hanno delle influenze sulle qualità dell’assistenza infermieristica?”

 

Esistono dei rischi sulla sicurezza dei pazienti e spesso tali rischi riguardano le lesioni da decubito, le cadute e inoltre la qualità delle cure può essere minacciata da un rischio di errore molto alto determinando un aumento degli eventi avversi. Ciò succede quando il livello di staff è inferiore a quello necessario.

 

La diminuzione della dotazione organica ha degli effetti negativi sul livello di insoddisfazione del personale infermieristico determinando inoltre esaurimento emotivo e depersonalizzazione professionale. Negli altri paesi europei non si parla di minutaggio assistenziale, ma esiste un rapporto  paziente-infermiere, che in Norvegia ad esempio è 5:1, in Spagna 12:1, in Italia tale rapporto è il doppio rispetto ad alcuni ospedali statunitensi (14:1). La media europea è di 8,3. Il dato italiano non è paragonato allo standard veneto. Inoltre lo skill-mix infermiere-OSS, non ha margini di sicurezza se supera il rapporto 65:35.

 

Il livello assistenziale in Italia, in minutaggio non deve essere inferiore ai 200 min/paziente. In Veneto hanno rilevato qual è l’attuale dotazione organica e ogni unità operativa ha descritto il proprio livello di assistenza e alla fine ne è stata individuata la media dei valori ottenuti. Prima il rapporto infermiere-OSS era di 3:1 adesso la nuova delibera definisce un rapporto 2:1.

 

Standardizzare i minuti assistenziali serve a portare tutti a questa soglia, pur sapendo che ci sono delle unità operative, ad alta intensità di cure, nelle quali è necessario che il numero di personale infermieristico sia maggiore.

 

In Veneto è stato presentato in linea con le evidenze scientifiche un minutaggio assistenziale che non può essere inferiore a 200 min/paziente, con un margine minimo di 190 minuti e con la possibilità di ampliare questo margine a 195 minuti, per le aziende che lo necessitano. 

NurseReporter

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