Nurse24.it
Scopri i master di ecampus sanità

testimonianze

International Classification of Nursing Practice: il nuovo linguaggio degli infermieri

di Marco Alaimo

4dc278ea94df5afa7884743a89b52382

RIMINI. Cnai è il primo e l’unico rappresentante degli infermieri italiani all’estero ed è aderente a ICN (International Council Nursing).

In occasione

false;">dell'intervista a Cecilia Sironi, Presidente della Consociazione Nazionale Associazioni Infermieri – CNAI, ci ha illustrato l'interessante iniziativa che molto presto entrerà nella pratica quotidina degli infermieri italiani.

Una tra le molte iniziative che ICN sta attuando è ad esempio la traduzione del ICN-P ovvero la International Classification of Nursing Practice, un linguaggio, una terminologia una specie di vocabolario che possono usare gli infermieri di tutto il mondo per facilitare la comunicazione sanitaria.

  

La cosa interessante di ICN-P è il fatto che questo catalogo, questo linguaggio è stato inserito nella classificazione dell’OMS ed è stato acquisito come un qualcosa di noto e ufficialmente riconosciuto.

 

Quindi un linguaggio riconosciuto in tutto il mondo e in tutti gli associati, se pensiamo che ICN è presente in 136 paesi, anche se non tutti hanno la traduzione ufficiale nella propria lingua, ormai le traduzioni sono oltre 14.

 

Noi stiamo costituendo un centro italiano del ICN-P fatto da CNAI e con il sostegno dell’unità di ricerca diretto dalla Prof. Sansoni (Università la Sapienza di Roma), sarà un punto di riferimento con un sito dedicato e una connessione diretta con la traduzione in italiano della ICN-P.

 

Sollecitiamo tutti i colleghi a informarsi, questa è un’occasione che dobbiamo prendere, infatti sappiamo dell’urgenza (soprattutto nelle nostre aziende) di creare a breve per tutti i professionisti il FSE (fascicolo sanitario elettronico), avere questo linguaggio che include NIC, NOC, NANDA etc con tutte le classificazioni e le tassonomie presenti è veramente molto utile per i professionisti che possono comunicare con la stessa lingua, un ulteriore strumento per rendere più visibile il  nostro operato.

 

Un lavoro che sarà lungo e che richiede molte energie per via delle traduzioni da fare ma che permetterà un nuovo modo di comunicare.

 

C’è bisogno di modificare un po’ la storia e il modo di fare formazione di chi si approccia a questa professione? Anche per gli Infermieri che già lavorano sarà necessario creare delle occasioni di formazione proprio su questi nuovi strumenti e modalità?

 

CNAI è provider ECM e siamo attualmente nella fase di formazione dei formatori, per poi amplificare e diffondere questo linguaggio. Sono serena e tranquilla su questo.

 

Sarà più difficile per chi insegna da anni piuttosto per chi lavora nella clinica. Perché di fatto ICN-P è molto semplice e usa la terminologia che dice quello che fa l’infermiere oggi.

 

L’infermiere di oggi che lavora non avrà problemi e difficoltà a usarlo e potrà quindi avere maggiore autonomia. Chi usa già le diagnosi infermieristiche non avrà problemi a usarlo, anzi avrà maggiore autonomia e libertà nell’usare un linguaggio utile nell’assistenza.

 

Ci sarà la possibilità di formare dei gruppi di studio Italiano per redigere dei cataloghi ad hoc nelle aree specifiche come area palliativa, critica oppure nella salute mentale.

 

Come ICN italiano possiamo poi suggerire quali sono i termini o le attività infermieristiche che non sono ancora ben descritte. È un qualcosa in evoluzione, fluido che cresce e cambia insieme alla pratica della professione.

 

Non resta che metterci in linea con questa nuova prospettiva per tutti gli infermieri.

 

Commento (0)