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lettere al direttore

Lebiu (IPASVI). Non c'è stata partita, l'avversario non esisteva

di Redazione

Il presidente IPASVI Carbonia Iglesias esprime il suo parere sul cambio di presidenza della Federazione IPASVI

presidente ipasviGentile Direttore,

nel merito del titolo di un suo editoriale, “nessuna lotta intestina al mondo infermieristico, ma solo un probabile accordo tra le parti per evitare eventuali conflitti di interesse”, è corretto integrare che il presupposto per una “lotta” interna al mondo infermieristico è la contemporanea disputa tra 2 punti di vista: non c’è stata invece partita non tanto per superiorità numerica di uno sull’altro, ma per l’inconsistenza dell’avversario, polverizzato e diluito al suo stesso interno e ancora prima di cominciare per il totale disorientamento strategico in cui si è distinto: non ne hanno azzeccata una che una, ed erano tanti..., e le hanno provate tutte, senza esitazione, convinti che la sistematica delegittimazione del prossimo potesse realizzarsi azionando un telecomando, quando è evidentemente necessario possedere un cervello per poterlo manovrare. 

La storia di questo ultimo anno ha consegnato alle cronache l’assenza di una qualsiasi alternativa politica ed intellettuale per il governo della professione infermieristica al massimo livello, perchè un opportuno e sempre auspicabile punto di vista differente si è invece perso dietro la manipolazione della realtà, la mistificazione dei contesti, l’insulto, l’occupazione di spazi extraistituzionali quasi che potessero, insieme, dare risposte ai bisogni degli infermieri, bisogni che non sono la trattazione dei conflitti di interesse, le incompatibilità e/o gli annessi e connessi.

L’infermieristica è un grande progetto politico per il servizio sanitario nel ns. paese ed è acclarato che non può essere consegnata nelle mani di chi, mosso da un intendimento di rivalsa personale piuttosto che di un autorevole servizio alla causa, si è ritrovato a vedere scanditi i propri passi da un ideologo esterno alla professione: i Presidenti di Collegio Provinciale e gli infermieri che rappresentano hanno chiaramente espresso che non permettono interferenze nel proprio campo.

Oggi non vi è il minimo dubbio che una diversa conduzione della comunità infermieristica è possibile, e questo non sarà frutto di un becero “accordo tra le parti per evitare eventuali conflitti d’interesse”, ma di una dimostrazione di intelligenza nei tempi nei modi e con i contenuti che chi deve saprà eventualmente individuare.

Da evitare rimaneva solo chi, dopo tanta cagnara, non ha avuto nemmeno la forza, il coraggio e la responsabilità per presentarsi in squadra piuttosto che in ordine molto sparso nel momento del rinnovo elettorale appena trascorso. Obiettivo centrato con minimo sforzo e proprio quando l’istituzione IPASVI ha avuto bisogno di essere tutelata e valorizzata, si è fatto quadrato e rispediti al mittente le contraddizioni e l’ideologo stesso.

Il confronto con punti di vista differenti è necessario che possa riposizionarsi su basi produttive e serrate, continue e continuative, tangibili e utili. Questo se lo auspicano tutti, ma in molti sta maturando il convincimento che la buona politica professionale tanto reclamata in pubblico quanto abortita in privato dai soliti noti, può essere ancora garantita e sviluppata da chi ha portato a casa risultati e lasciato le polemiche e il cerino acceso in mano a terzi, impalpabili e fuori dal tempo.

Il presidente IPASVI Carbonia Iglesias

Graziano Lebiu

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