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L'intervista

Biotestamento, Raffaeli: Una norma mal scritta

di Leila Ben Salah

Non sono soddisfatto, non mi sembra che il testo sia particolarmente innovativo. È il commento sul biotestamento di William Raffaeli, esperto in terapia del dolore, presidente e fondatore della Fondazione Isal.

Biotestamento, Raffaeli: Creerà grossi conflitti

Il testo – spiega Raffaeli – fa tutto riferimento al consenso informato. Ma era già noto che non si potesse applicare una terapia ai soggetti che non la volevano fare. Basti pensare al caso dei testimoni di Geova.

I problemi sono altri e secondo William Raffaeli nella nuova legge sul Biotestamento non sono stati affrontati. Sottrarre acqua a un paziente – spiega il medico – è una contraddizione di fondo. È inutile che facciamo la terapia del dolore e poi lasciamo la gente nella disperazione della sete. Ma non solo: Ci sono molti passaggi che andranno a creare dei grossi conflitti – dice -. Io spero che pian piano si crei una base culturale che porti a migliorare questo processo. Ma non è sempre facile rimanere nel limbo quando la vita reale è fatta di sostanza.

Ovvio, spiega l’esperto una legge è meglio che ci sia, ma non ha risolto nulla del grande conflitto che c’era. Quando bisogna fare le cose, bisogna creare anche le condizioni perché siano condivise e diventino un valore collettivo, ma più che altro che siano applicabili nella forma migliore. Non rimane dunque che affidarsi ai professionisti. Dovranno essere loro – conclude Raffaeli – a trasformare una norma mal scritta in una pratica ben fatta.

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