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Da 100 a 25 interruzioni, durante la somministrazione, indossando la pettorina: PER FAVORE NON INTERROMPERE

di Domenica Servidio

Pettorina somministrazione farmaci

Pettorina somministrazione farmaciGENOVA. Chi svolge la professione infermieristica e crede fermamente nel proprio ruolo verrà incuriosito dal progetto di tesi di Barbara Giannazzo, una giovane collega neo-laureata, che ha deciso di affrontare una problematica infermieristica molto importante: l'«Errore durante la somministrazione della terapia», introducendo uno strumento per ridurne le interruzioni, in modo da valutarne gli effetti positivi, non solo sull'utente che si vede tutelato nel suo diritto alla Salute, ma anche sugli operatori sanitari e sulle strutture in un'ottica di “miglioramento” della sicurezza e qualità.

L'idea di sperimentare uno strumento capace di limitare tali interruzioni nasce dalla volontà del Dott. Marco Briganti, Risk Manager - Direzione Sanitaria Ospedale Galliera - Relatore della Tesi che Barbara ha svolto durante il corso di laurea triennale in infermieristica presso l'Università di Genova.

È stata effettuata un'attenta analisi della letteratura nazionale e internazionale, i cui risultati sono stati molto interessanti e soprattutto è stato curioso e incoraggiante notare, come l’introduzione di una semplice PETTORINA, riportante la dicitura: “SOMMINISTRAZIONE FARMACI, PER FAVORE NON INTERROMPERE”, abbia avuto effetti positivi per quanto riguarda la diminuzione in termini quantitativi delle interruzioni, ma negativi sia sui pazienti, che avvertivano una barriera tra loro e il personale sanitario, sia sugli infermieri stessi in quanto si sentivano a disagio nel doverla indossare.

Nella sua tesi, la neo-collega ha voluto sperimentare l'introduzione di questo strumento svolgendo un tirocinio di un mese nella S.C. Neurochirurgia dell'E.O. Ospedali Galliera di Genova, cercando di ovviare alle criticità riscontrate in letteratura e per far ciò ha fornito ai pazienti e al personale sanitario, prima dell'inizio della sperimentazione, una adeguata documentazione (brochure e locandine) per illustrare il significato della pettorina.

Lo studio ha quindi avuto come scopo quello di rilevare se il numero di interruzioni che gli infermieri incontrano di routine nello svolgimento della somministrazione della terapia, diminuisce nel corso del mese di sperimentazione. Allo stesso tempo sono stati analizzati gli effetti negativi riscontrati in letteratura per vedere se una giusta informazione potesse favorirne la riduzione.

Lo studio evidenzia che Non ci sono modi standardizzati per ridurre le interruzioni che si verificano durante la somministrazione di farmaci e non ci sono linee guida o norme sull'uso di pettorine durante la somministrazione. È stata comunque valutata l’efficacia di un programma di intervento basato principalmente su:

1. un locale dedicato per la preparazione della terapia: in ogni unità di reparto un locale specifico è stato assegnato, al fine di garantire un ambiente sicuro e tranquillo per la preparazione farmaci, un'attività svolta solitamente prima del giro. In ogni stanza, c'era una porta per proteggere l'infermiere da stimoli esterni provenienti dai corridoi;

2. una pettorina indossata dall'infermiere responsabile: una pettorina è stata indossata dall'infermiera responsabile della somministrazione della terapia indicante “per favore non interrompere, somministrazione farmaci” Questa pettorina è stata indossata obbligatoriamente dagli infermieri durante il giro farmaci quando erano nei corridoi con il carrello. Il messaggio è stato chiaramente scritto in lettere maiuscole bianche sulla parte anteriore e posteriore della pettorina; 

3. la formazione: nell’U.O. è stato fatto un incontro formativo ed è stato fornito del materiale consultabile.

I risultati dello studio condotto da Barbara presso la S.C. Neurochirurgia dell'E.O. Ospedali Galliera evidenziano le interruzioni e di conseguenza i possibili errori ad esse correlati, sono nettamente diminuite durante il corso della sperimentazione stessa.

Una delle maggiori cause di interruzioni (rilevate in letteratura) era quella attribuita al personale sanitario. Nei primi tre giorni di sperimentazione gli infermieri sono stati interrotti da colleghi e operatori socio sanitari ben 78 volte e più precisamente: 1 luglio: 21 interruzioni, 2 luglio: 40 interruzioni, 3 luglio: 17 interruzioni. A fine sperimentazione questo numero è sceso in maniera considerevole; le interruzioni sono state 11 negli ultimi tre giorni di osservazione: 31 luglio: 5 interruzioni, 1 agosto: 4 interruzioni, 2 agosto 2 interruzioni.

Questo a dimostrazione che con informazione, impegno e collaborazione da parte di tutti si sono raggiunti risultati convincenti e soddisfacenti che fanno ben sperare per il futuro. Per quanto riguarda gli effetti negativi riscontrati in letteratura, grazie al materiale informativo consegnato prima dell'introduzione della pettorina e con la somministrazione di un questionario al termine, è stato più semplice far capire la percezione della pettorina ai pazienti e al personale sanitario.

Dai dati raccolti è emerso che i pazienti non hanno percepito la pettorina come una barriera tra loro e l'infermiere, ma anzi hanno compreso il significato della stessa sentendosi quindi più sicuri rispetto a precedenti ricoveri dove la pettorina non veniva utilizzata (6 pazienti dei 26 che hanno risposto al questionario) e avendo la possibilità di domandare risolvendo eventuali dubbi (15 pazienti dei 26 che hanno risposto al questionario).

Per quanto riguarda gli infermieri, è emerso che nessuno si è sentito a disagio, ma hanno trovato utile la pettorina e riterrebbero utile pertanto estendere la sperimentazione anche in altri reparti dell'ospedale (8 dei 10 che hanno risposto al questionario) e 9 pensano che sarebbe giusto continuare ad indossare le pettorine nel reparto di S.C. Neurochirugia durante la somministrazione della terapia. 

NurseReporter

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