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Quanto vale la nostra Laurea

di Pasquale Dente

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NAPOLI. Quanto mi permetterà di guadagnare la Laurea in Infermieristica una volta entrato nel mondo del lavoro? Una domanda che è lecito porsi prima di raggiungere tale traguardo, ma che una volta raggiunto, mostra scenari inquietanti. Prendo in considerazione un gruppo di 20 laureati del novembre 2011, tutti con voto finale medio alto.

 

 

 

 

Nessuno ha grosse pretese economiche, amano il lavoro che andranno a svolgere e sono ansiosi di poterlo esercitare al più presto.

 

Tutti colleghi che hanno fatto il corso a Napoli, città con molti Ospedali di rilevanza Nazionale. Li gli infermieri hanno carichi di lavoro insostenibili, costretti a coprire turni su turni per la cronica carenza del personale. Peggio ancora quando vengono accorpati i reparti, il tutto in nome del risparmio economico.

 

Ora vi racconterò, in questo breve viaggio che farete in mia compagnia, cosa è successo ai neolaureati del Novembre 2011.

 

C'è la collega che dopo un anno senza lavoro ha vinto un concorso in un'Azienda del Nord. Si è trasferita, rimanendo lontana da famiglia e amici. C'è da complimentarsi perché non è facile per nessuno, solo chi ha vissuto quest'esperienza lo può capire.

 

C'è la collega che lavora in modo estremamente precario, con rinnovo del contratto mensile, e ringrazia dio ogni volta le arriva la comunicazione della proroga del periodo di lavoro.

 

Per gli altri vi è il nulla o quasi, solo brevi apparizioni in cliniche private, sfruttando malattie o ferie di altri infermieri, che gli hanno consentito di poter indossare la tanto amata divisa per un periodo complessivo di 2, 3, o 4 mesi. Questa fortuna, perché ormai il lavoro è fortuna, è capitata a pochi, 8 di preciso.

 

Altri ancora si sono arrangiati collaborando con ambulanze private. Sapete il valore economico per ogni ora di attività? Varia dai 5 ai 6 euro, con pagamenti a 90 giorni, sperando che le società o le Associazioni che gestiscono questi servizi non falliscano.

 

C'è chi ha collaborazioni discontinue con le agenzie private, per assistenze diurne o notturne, che sfruttano il personale con un compenso che si aggira sui 5 euro, se non meno, all'ora.

 

Fino ad arrivare all’agghiacciante proposta fatta da un'agenzia di lavoro per l'assistenza ad un paziente affetto da SLA, tracheotomizzato e non autosufficiente. In cambio di un compenso lordo di €500 bisognava assistere il paziente per 164 ore mensili, senza nessuna distinzione tra festivi o feriali. €3,04 lordi ad ora, non male vero?

 

La restante parte del gruppetto? Non lavora, anche dopo aver inviato un considerevole numero di curriculum. Ed ogni volta che effettuano un colloquio il più delle volte vengono scartati con la motivazione della mancanza di esperienza.

 

L’Università e l’Ipasvi cosa fanno? La prima ti propone un tirocinio post laurea, che richiede un iter burocratico lungo, e altri 6 mesi di tirocinio gratuito in un reparto scelto da te, come se le 1500 ore fatte durante il triennio non fossero bastate.

 

L'Ipasvi invece, oltre ad inviarti il bollettino da pagare per mantenere l’iscrizione annuale all’albo, ti invia mail con corsi a pagamento per poter fare gli ECM. Vorrei far notare a tutti che siamo educati, estremamente educati, nel far sentire la nostra voce e le nostre proteste, ma è giunto il momento di sporcarci le mani lavorando.

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