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Studenti Infermieri

Il mio tirocinio con i pazienti portatori di stomia

di Redazione

Il tirocinio del corso di laurea in Infermieristica regala occasioni di crescita, personale e professionale, che gli studenti custodiscono con estrema cura. È il caso di Benedetta, che vuole condividere ciò che del suo tirocinio ad oggi l’ha più colpita per ricordare quanto la condivisione del sapere e delle esperienze maturate siano fondamentali per una professione come quella dell’infermiere.

Che esperienza quella del tirocinio all'ambulatorio per stomizzati

Sono arrivata alla fine di questo tirocinio, ma prima vorrei spiegare come tutto è iniziato.

Il tirocinio che avevo svolto in precedenza, nel reparto di chirurgia, aveva portato la mia curiosità verso i pazienti stomizzati. 

A novembre Danila, infermiera stomaterapista e tutor di tirocinio, tenne alcune lezioni in Università sull'assistenza al paziente con stomia e mi colpì subito il suo modo di spiegare, che non lasciava spazio a giri di parole e trasmetteva quel qualcosa in più mentre raccontava della sua esperienza con visibile passione per il suo lavoro, ma soprattutto per i suoi pazienti.

Credo sia stato questo che mi ha spinta a rendermi disponibile per svolgere il tirocinio nell’ambulatorio per pazienti con stomia e... detto, fatto!

Questo mese e mezzo è davvero volato. Durante la prima settimana sono stata travolta da mille emozioni diverse e pian piano sono riuscita ad integrarmi al meglio con Danila e il ritmo di assistenza.

Poi è stato un mondo tutto da scoprire, con professionalità, tanta naturalezza, spontaneità e amore per la professione. 

Questo mese mi ha lasciato tanto in ambito tecnico, ma soprattutto a livello umano. Ringrazio Danila che mi ha fatta mettere a confronto, ogni giorno, con la mia identità sia come infermiera che come donna.

Che mi ha portata a confrontarmi con la malattia, con questioni di vita o di morte lasciando spazio all'adattamento della persona ad una nuova condizione di vita, con i colleghi, con le famiglie e con "i piani alti". 

Quello che si fa da quando si attacca il turno ogni mattina è molto più di un lavoro e in questo mese ho fatta mia la chiave che sta, per me, alla base di quel piccolo ecosistema che è l'ospedale: la relazione con il paziente come malato, ma soprattutto come persona. 

Voglio ribadire il mio “grazie” a Danila per avermi coinvolta nel suo modo di essere infermiera (insegnante e amica) che mi ha stimolata a mettermi in gioco e a valorizzare a tutto tondo questa professione.

Sarà una cosa che porterò sempre con me nel mio cammino di infermiera.

Il paziente è lo specchio dell'infermiere e in questi giorni ho avuto modo di osservare questa verità

Voglio ringraziare anche tutti i pazienti che ho avuto la possibilità di conoscere, perché per primi mi hanno insegnato tanto con dolcezza, sorrisi e sguardi.

È stata un'esperienza molto stimolante e sono felicissima di aver avuto questa possibilità. Vi sarò sempre grata.

Benedetta, Studentessa infermiera

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