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COVID-19

Ats Bergamo, mille infermieri non ancora vaccinati

di Redazione Roma

Si attendono le giustificazioni per motivi di salute, poi scatteranno le misure. Il presidente dell’Ordine degli infermieri di Bergamo, Solitro: Davanti al non avere uno stipendio per mesi ci si ripensa, ma è triste arrivare a questo tipo di “minacce”. In attesa anche l’Ordine dei medici: I no vax cambino lavoro.

Mille infermieri non vaccinati, se non cambiano idea verranno sospesi

Mille operatori sanitari, sui 7 mila che lavorano nella bergamasca, non si sono vaccinati contro il Covid-19. Ed il dato – una volta scremato dal numero dei professionisti che per motivi di salute sono esonerati – e da coloro che hanno cambiato idea negli ultimi giorni e, dunque, si vaccineranno – determinerà la sospensione dal lavoro. Meglio: per chi rientra in tutte le categorie in campo medico e non intende vaccinarsi, è prevista l’impossibilità ad esercitare la professione fino al 31 dicembre e verrà meno anche lo stipendio. Ma, il rischio che in questo modo la carenza di personale aumenti ulteriormente, è più che mai presente. Anzi, spesso sono gli stessi infermieri no vax a rimarcalo, avanzandolo quasi come forma di “ricatto”.

E mentre in tutta la Lombardia la platea potenzialmente interessata dall’obbligo vaccinale include 250.000 persone, tra infermieri medici, dentisti ed assistenti, biologici, farmacisti, personale sociosanitario, l’assessorato regionale al Welfare stima che un 5% rifiuti il vaccino per ragioni ideologiche: in valore assoluto, si parla di 12.500 persone.

Tornando all’Ats Bergamo, invece, il vaglio della documentazione inviata dai sanitari che non si sono vaccinati rappresenta una delle priorità dell’Agenzia di tutela della salute. Numeri alla mano, si conteggiano complessivamente, in prima istanza, 4.064 fra medici e dentisti, infermieri, operatori socio sanitari, ma anche tecnici di radiologia, psicologi, biologi, veterinari a cui l’Ats ha inviato una richiesta di chiarimento sulla mancata vaccinazione.

Mentre 1.621 hanno inviato i documenti richiesti, gli altri riceveranno un secondo richiamo. Ricordando che le repliche ammesse in merito riguardano esclusivamente le problematiche di salute, attestate da un certificato medico che certo non può essere un’autocertificazione. Il presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, Guido Marinoni, si è espresso in questo modo: Riceverò l’elenco definitivo dall’Ats nelle prossime settimane e procederò con le sospensioni. E oggi è ancora più deciso nel sottolineare che vaccinarsi non costituisce un obbligo, come non lo è lavorare nel sistema sanitario: chi non vuole vaccinarsi è libero di cambiare lavoro.

Da qualunque angolazione lo si guardi, l’impatto della sospensione dei sanitari no vax avrà ripercussioni importanti sulla già (rilevante) carenza di professionisti nella bergamasca, a maggior ragione durante le imminenti ferie estive. Fermo restando che, come lo stesso premier Draghi ha ribadito: La pandemia non è finita. Anche quando lo sarà, avremo a lungo a che fare con le sue conseguenze. Ma oggi, sommandosi le complicazioni, si rischia di creare un mix pericoloso. E ciò per l’organizzazione di ospedali, Rsa e territorio, evidenzia Gianluca Solitro, presidente dell’Ordine degli infermieri di Bergamo. Poi occorrerà comprendere se ci saranno delle concentrazioni di sanitari non vaccinati in alcune strutture, nella convinzione che i dati, perlomeno quelli relativo alla categoria che rappresenta, andranno a scemare. Davanti al non avere uno stipendio per mesi ci si ripensa – afferma Solitro – ma è triste dover arrivare a questo tipo di “minacce”. Credere nei vaccini è per gli infermieri una questione di etica deontologica ed è corretto applicare la legge nei confronti dei colleghi che ne negano l’efficacia.

Giornalista

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