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COVID-19

Friuli, privacy rallenta iter di sospensione sanitari no vax

di Redazione Roma

Spetta alle Aziende sanitarie, e non agli Ordini professionali, compilare gli atti di sospensione nei confronti dei sanitari non vaccinati. Ma la legge sulla privacy sta rallentando l’intero iter. Sono circa duemila i no vax – tra infermieri, oss e medici – che rischiano di mettere in seria difficoltà la sanità regionale.

Sanitari no vax, a Udine nessuna sospensione ma arrivano le diffide

In FVG sono circa duemila i sanitari che hanno rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione contro Covid-19

Se fino a qualche giorno fa da Udine (per essere precisi, dal comune di Latisana) arrivava voce di un fatto surreale come quello del sacerdote che, via Facebook, invitava i fedeli a non vaccinarsi (ci hanno mentito fin dal principio), adesso dal Friuli giunge una notizia ben più rilevante.

E che desta non poca preoccupazione nell’ambito dell’applicazione della norma che prevede la sospensione del personale sanitario no vax: nel districato campo, sempre in evoluzione, delle interpretazioni, la legge sulla privacy rischia di impedire ai datori di lavoro – e dunque ai direttori generali delle Aziende sanitarie, che materialmente devono firmare gli atti di sospensione – di conoscere i nomi di circa duemila tra infermieri, oss e medici non ancora vaccinati contro il Covid in tutto il Friuli Venezia-Giulia.

Un impedimento di poco conto? Tutt’altro, poiché al momento i sanitari no vax sono ancora al lavoro proprio perché non è stata ufficializzata alcuna sospensione. E l’incertezza sulla procedura non fa che agevolare i ricorsi, come spiega il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi: Siamo di fronte a una potenzialità esplosiva di ricorsi. Abbiamo già ricevuto un numero corposo di diffide.

Così, rispetto al giugno scorso, quando gli Ordini professionali restavano in attesa di ricevere dalle Aziende sanitarie i nomi dei sanitari contrari a vaccinarsi per poi procedere alla sospensione, la situazione ora è radicalmente cambiata. E mentre il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Udine, Stefano Giglio, si rivolge direttamente ai colleghi (Se abbiamo deciso di essere persone di scienza credo che dobbiamo affidarci alla scienza, se dobbiamo fare gli sciamani svolgiamo un altro tipo di professione), la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) – come attesta il presidente regionale, Guido Lucchini – chiede chiarimenti al ministero della Salute sulla procedura da seguire.

La replica, come riporta il “Messagero Veneto”, è cristallina: l’atto di sospensione deve compilarlo l’Azienda di residenza dei sanitari non vaccinati mentre l’Ordine professionale deve esclusivamente trascrivere il provvedimento. Le sospensioni certo darebbero un messaggio per far aprire gli occhi ai dipendenti, ma al contempo rischiamo di mettere a serio pericolo le organizzazioni sanitarie nella gestione dei processi ordinari, incalza Giglio.

Qui il focus della questione: se il rispetto della privacy impedisce ai direttori generali di conoscere i nomi dei vaccinati e dei non vaccinati – e così di compilare gli atti amministrativi – ci si trova su un binario morto. Sul tema interviene ancora Riccardi: Stiamo verificando se per motivi di salute pubblica possono procedere i Dipartimenti di prevenzione. La questione è assai delicata anche perché pensare di sospendere circa duemila sanitari no vax in Friuli significa rischiare di rallentare, per non dire bloccare del tutto, il sistema sanitario. Lo stesso governatore del Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga, ritiene che Il percorso è quello del convincimento, dobbiamo far comprendere l’importanza di tutelarsi in primis per le professioni sanitarie.

Intanto nei giorni scorsi l’ostilità degli “irriducibili no vax” si è riversata in toto sui profili social di Alberto Peratoner, presidente regionale degli anestesisti e di Valtiero Fregonese, segretario dell’Anaao Assomed. Un’accusa su tutte: Il vostro dovere di sindacati è di difendere i diritti dei lavoratori, mentre vi unite ai nazisti che li stanno calpestando.

Giornalista

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