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COVID-19

Infermieri no vax, proseguono le sospensioni da nord a sud

di Redazione Roma

Mentre in Lombardia sono stati sospesi 235 professionisti sanitari irriducibili (non cediamo al ricatto dello Stato), in Campania l’Asl di Napoli ha allontanato dal servizio 11 infermieri e 4 Oss. E fanno scalpore le parole dell’infermiera no vax, ora sospesa, che lavora nella terapia intensiva del “Maggiore” di Trieste: Non mi vaccino, ho l’herpes e il certificato medico.

Continuano le sospensioni dei sanitari no vax

L'assenza dei sanitari no vax sospesi pesa sull'operatività di reparti e ambulatori

Dalla Lombardia al Friuli alla Campania proseguono le sospensioni nei confronti dei sanitari che non si sono vaccinati. Né intendono farlo.

Infermieri no vax e dove trovarli: ci sono 235 professionisti sanitari tra gli operatori sospesi nella regione amministrata da Attilio Fontana. E ancora, 77 operatori socio sanitari. La loro protesta è unanime: Non cediamo al ricatto dello Stato. Complessivamente (includendo anche le altre figure professionali) si arriva a 399 sospensioni per operatori di ospedali e servizi pubblici.

Continuando sui numeri, oltre un terzo dei sanitari no vax – pertanto – sono “irriducibili” sui 1.143 operatori per i quali era già stato attivato l’iter di accertamento previsto dal decreto ministeriale, che nella scorsa primavera ha varato l’obbligo vaccinale per i sanitari. In tutte le Ats lombarde i dipendenti no vax sono stati avvisati sulla necessità di vaccinarsi se non vogliono essere allontanati dal lavoro, al pari di quelli di tutti gli ospedali (Asst e Ircss).

Ma l'assenza di operatori non vaccinati rischia di provocare gravi ripercussioni, nei giorni a venire, relativamente all’operatività dei reparti o degli ambulatori. Eppure non tutti sembrano essere così preoccupati. Come i circa 600 dipendenti dell’Azienda sanitaria Friuli centrale – dagli infermieri ai medici, dai dipendenti tecnici agli amministrativi – che non si sono ancora vaccinati.

Ovviamente del caso sono stati interessati, per quanto riguarda le prime due figure professionali, i rispettivi Ordini. E proprio il presidente dell’Opi Udine, Stefano Giglio, ha confermato la notifica dei primi provvedimenti nella sua provincia, dove 30 professionisti sanitari no vax sono stati sospesi dall’albo professionale (ricordiamo che in Friuli gli infermieri sono introvabili).

Restando nella regione, precisamente a Trieste, hanno fatto scalpore le dichiarazioni (riprese dalle telecamere di “Agorà”, su Raitre) di Nadia Norbedo, infermiera che lavora nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Maggiore di Trieste e che è scesa in piazza, insieme ai portuali, per dire no al Green pass anche sul luogo di lavoro. Nell’occasione ha confessato di essere una convinta no vax, un’affermazione che le è costata la sospensione dal lavoro. Io sono contro il Green pass – le sue parole – misura restrittiva e obbligatoria che ci controlla tutti. E ancora: Non sono vaccinata e in questo momento non mi vaccino. Non sto bene, ho l’herpes, ho il certificato medico. Immediato l’intervento del vicepresidente e assessore alla Salute, Riccardo Riccardi (interveniamo subito per procedere alla sospensione) e del presidente Opi Pordenone e presidente coordinamento Opi FVG, Luciano Clarizia (chiederò di perseguire l’infermiera personalmente per le dichiarazioni assolutamente vergognose).

E ancora, approdiamo in Campania, dove nei confronti di altri 17 operatori dell’Asl Napoli 1 non vaccinati contro Covid-19 è scattata la sospensione temporanea, congiuntamente all’allontanamento dal servizio. Tra di loro, ci sono 11 infermieri e 4 Oss. Nel dettaglio, l’Azienda sanitaria ha adottato l’atto di accertamento che determina la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Sars-CoV-2.

Giornalista

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