Scrivo questo messaggio perché ho bisogno di consigli. Preparatevi perché sarà abbastanza lungo, scusatemi.
Attualmente sono una studentessa di medicina al secondo anno, con un libretto di esami del primo anno passati (quindi biologia+chimica+propedeutica biochimica+tutta anatomia tranne la neuro+istologia e embriologia+fisica e statistica+idoneità di informatica e inglese) e decisa ormai ad abbandonare questo corso di studi.
Le ragioni per cui purtroppo sono giunta a questa conclusione sono le seguenti:
1) Ho bisogno di altro. Medicina è sempre stato questo grande sogno non tanto per la materia in sè, quanto per l’aspetto umano. Sono sempre stata una persona fin troppo empatica e nella mia vita è come se vivessi come una missione il fare del bene agli altri e al mondo. Volevo stare vicino ai malati e trovare un modo per assisterli nella sofferenza. In questo anno e mezzo di studi però mi sono resa conto che tuttavia questo non è l’aspetto prevalente di questa professione. Magari direte che facendo il tirocinio si scopre altro ma non so come dire, io ho bisogno di tutto quanto l’aspetto pratico ora e perdere la testa su nozioni infinite è per me noiosissimo oltre che mortificante.
2) Il percorso di studi è infinitamente lungo (direte: brava! te ne sei accorta ora! però un conto è pensarle le cose, un conto farne esperienza) e non ho la testa nè l’emotività adatta per affrontarlo. Come dicevo prima, ho bisogno di altro.
3) Questo forse è il punto più critico e che mi rende più insicura nel progetto di considerare una professione sanitaria come alternativa al percorso di medicina: il fatto che fino ad ora le materie non mi hanno troppo appassionato. Guardando indietro, sicuramente le parti più interessanti sono state la splancnologia, l’embriologia e il locomotore. Ma se penso a neuroanatomia o a biochimica, specialmente a quest’ultima, un po’ mi viene male. Vorrei sapere a tal proposito come cambia l’approccio allo studio delle materie in un corso come per esempio infermieristica rispetto a medicina, in che modo sono richieste delle determinate nozioni.
Quindi, considerate queste premesse, ho pensato che una strada possibile per me sarebbe passare appunto ad una professione sanitaria. Alla fine se sono riuscita a studiare certi tomi potrei farcela e non vorrei proprio buttare questo anno di sacrifici.
Pertanto, le opzioni considerate sono due, vale a dire infermieristica e ostetricia, che incontrano un po’ di più il mio interesse.
Cosa ne pensate? Ha senso secondo voi visto quanto ho detto fare questo tipo di passaggio oppure no?
Inoltre:
- È possibile convalidare alcuni degli esami sopracitati nel trasferimento di corso? È fattibile come cosa?
- Cosa mi devo aspettare da un CdL come infermieristica? Che valore ha sin da subito il contatto umano?
E poi, sognando alla grandissima, il mio desiderio più grande sin da ragazzina sarebbe stato quello di lavorare in ambito sanitario in paesi particolarmente segnati da circostanze avverse, come teatri di guerra o altro. Pensare di formarsi come infermieri per una cosa del genere è fattibile? So che una volta concluso il CdL è necessaria una formazione specifica+esperienza almeno duennale in reparto.. però sicuramente una professione sanitaria mi farebbe raggiungere questo sogno più velocemente. Allo stesso tempo magari sono solo un’ingenua, però quello che mi ripeto è che si fa sempre in tempo a puntare in basso.
Detto questo, il mio ultimo timore è il fatto che ho 20 anni, il prossimo autunno 21. E dover riniziare da capo mi porterebbe a terminare, se tutto va bene, a 24 anni.
Generalmente, è facile finire fuori corso in un corso come infermieristica? Non vorrei pesare sui miei ancora.
Grazie dell’attenzione, come ben avrete capito sto ponderando una decisione davvero importante per la mia vita e le paure sono tante. Auguratemi buona fortuna (anche per quando lo dirò ai miei, purtroppo hanno una mentalità particolare), ne ho bisogno!
