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Alberobello, due infermieri indagati per furto di farmaci

di Redazione Roma

I professionisti sanitari avrebbero sottratto farmaci e dispositivi di protezione individuali del 118, per un valore di 2.600 euro, destinati all’automedica. Il materiale sottratto dal presidio sanitario di Alberobello usato ad uso privato. Secondo i legali dei due infermieri si sarebbe trattato solo di farmaci scaduti.

Furto di farmaci, due infermieri indagati per peculato in Puglia

Un frame delle immagini che hanno incastrato gli infermieri

Avrebbero sottratto sia farmaci sia Dpi dalla postazione del 118 di Alberobello (Bari), dove erano in servizio. Ragione per cui due infermieri di 59 e 67 anni, quest’ultimo oggi in pensione, sono indagati per peculato.

Al primo le forze dell’ordine hanno notificato – su disposizione del tribunale di Bari – un provvedimento cautelare di interdizione della professione infermieristica per 12 mesi. Nei confronti del secondo, invece, è stato condotto un decreto di sequestro preventivo pari a 2.600 euro, corrispettivo al valore della merce sottratta.

L’inchiesta ha preso il via in seguito alla segnalazione di un medico – come era pure avvenuto al Niguarda di Milano, con i sanitari che avevano portato alla luce una serie di furti di farmaci oppioidi dalla cassaforte farmaceutica –, pure lui in servizio nella medesima postazione del 118 della cittadina dei trulli: in più di un’occasione, infatti, si era accorto dell’ammanco di farmaci dall’interno della valigia a bordo dell’automedica.

Sono seguiti gli accertamenti del caso, che hanno rivelato che l’Asl di Alberobello, con cadenza settimanale, veniva rifornita con un quantitativo di medicinali che era decisamente superiore al reale consumo da parte dell’utenza. I sospetti di illegittime sottrazioni dal magazzino sono stati quindi confermati dalle riprese delle telecamere, installate appositamente dagli investigatori: le immagini – che hanno cristallizzato tutti i movimenti del personale da ottobre 2020 allo scorso gennaio – mostrerebbero gli indagati introdursi all’interno del deposito, in ogni giornata di servizio prestato, prelevare farmaci e nasconderli nei pantaloni o nelle giacche. Per poi allontanarsi. Infermieri incastrati dalle microcamere, dunque.

Nello specifico, i farmaci che avrebbero sottratto sono soprattutto cortisonici e antinfiammatori. Quindi garze, protettori gastrici, mascherine chirurgiche ffp2, siringhe e lacci emostatici destinati alle esigenze delle automediche. Gran parte della merce è stata poi rinvenuta dai militari nel corso delle perquisizioni sia negli armadi spogliatoio usati nel luogo di lavoro sia nelle abitazioni dei due indagati (quella del più giovane presso Monopoli e l’altra ad Alberobello).

Secondo i legali degli accusati, nell’armadietto e nell’auto dell’infermiere di Monopoli sono stati ritrovati solo presidi medico chirurgici e non farmaci (e i presidi medici rinvenuti nella sua auto non sarebbero comunque appartenuti all’uomo, ma ad un familiare). In merito all’infermiere di Alberobello, invece, i legali sostengono che quelli rinvenuti sarebbero farmaci scaduti che l’uomo portava a casa per poi smaltirli oppure somministrarli ad alcuni animali per cure mediche.

Giornalista
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