È un’assistente sanitaria ad essere al centro di un procedimento disciplinare dell’Asl 2 di Treviso per il caso dei finti vaccini. Il fatto era stato segnalato dai colleghi, insospettiti perché i bambini non piangevano dopo l’iniezione.

Assistente sanitaria fingeva di vaccinare i bambini e gettava le fiale

Fingeva di vaccinare i bambini, registrava sulla documentazione la procedura e poi gettava le fiale di farmaco.

Questo il motivo per il quale un’assistente sanitaria è al centro di un procedimento disciplinare dell'Asl 2 di Treviso.

Nel giugno 2016 la Direzione aveva ricevuto la prima segnalazione di alcuni colleghi della donna, insospettiti perché i bambini non piangevano durante le iniezioni.

Fin dai primi sospetti manifestati, la Direzione aziendale ha denunciato i fatti ai Nas di Treviso e ha immediatamente spostato l’assistente sanitaria ad altre mansioni, allontanandola dalle pratiche vaccinali.

Se un’operatrice può essere venuta meno ai suoi compiti, il fatto non è passato inosservato ai colleghi – ha dichiarato Francesco Benazzi, Direttore generale – che hanno attivato tempestivamente i percorsi a garanzia dei cittadini e dell’azienda. Li ringrazio per la professionalità e la coscienziosità.

Il 10 aprile, in seguito ad ulteriori accertamenti, la Direzione del Dipartimento di Prevenzione ha segnalato nuove prove alla Procura della Repubblica, determinando la riapertura delle indagini, che erano state archiviate a marzo per assenza di ulteriori elementi a carico.

L'Asl ritiene che si sia configurata una grave violazione dei doveri professionali e degli obblighi assistenziali. Per questo ha contattato tramite lettera tutti i pazienti potenzialmente interessati, circa 500 tra adulti e bambini, per dare loro la possibilità di completare correttamente la vaccinazione.

Ripetendo la dose, infatti, può essere garantita quella protezione elevata e a lungo termine che è assicurata da un ciclo vaccinale correttamente eseguito.

Giornate vaccinali straordinarie sono fissate nei giorni 24 e 28 aprile, 2 e 6 maggio prossimi presso il Dipartimento di Prevenzione di Treviso.

Sul caso si è espresso duramente anche Federico Gelli, responsabile sanità del pd, come riportato dall'agenzia Dire: Si indaghi per scoprire i motivi che hanno spinto l'assistente sanitaria a mettere in pericolo la vita di oltre 500 bambini e si faccia in modo di interrompere per sempre l'attività di questa professionista.

Mi auguro - continua Gelli - che non ci sia alcuna correlazione fra le campagne di disinformazione contro i vaccini di questi ultimi mesi e il folle comportamento di questa donna. Se così fosse, dovranno sentirsi responsabili di quanto accaduto coloro che ogni giorno investono il proprio tempo nel raccontare false notizie a proposito dell'importanza delle vaccinazioni. Qui siamo alla presunta mancata erogazione di un servizio richiesto e pagato dai cittadini.