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Carenza infermieri, Uneba li cerca in Sudamerica

di Redazione Roma

Nella sola Lombardia occorrerebbero 4mila professionisti sanitari in più. Così l’Uneba ha deciso di guardare al Sudamerica, aprendo un canale privilegiato con le università di Perù e Paraguay, ma anche con l’ospedale italiano di Buenos Aires, in Argentina. Il presidente dell’Opi Varese, Aurelio Filippini: La misura è colma e molti colleghi lasciano. Questo lavoro sta divenendo insostenibile.

Infermieri dal Sudamerica, la mossa Uneba Lombardia per emergenza Rsa

L’assenza di professionisti infermieri pone a rischio gli anziani più fragili nelle Rsa. È il grido di allarme lanciato da Uneba

Non solo sanitari provenienti dall’Ucraina. L’Italia si appresta ad accogliere anche infermieri dal Sudamerica, considerata la carenza di personale nelle Rsa (le stesse strutture in Toscana invocano l’arrivo di operatori sanitari in fuga dalla guerra).

L’assenza di professionisti sanitari, infatti, pone a rischio gli anziani più fragili nelle residenze assistenziali (Per noi infermieri la misura è colma e molti colleghi hanno già deciso di gettare la spugna, perché fare questo lavoro sta diventando insostenibile, spiega Aurelio Filippini, presidente di Opi Varese) e Uneba Lombardia – consapevole che il personale in servizio soffre un carico di lavoro più pesante proprio per colmare i vuoti – ha lanciato un’iniziativa di promozione con le università in Argentina, Paraguay e Perù.

L’organizzazione di categoria del settore socio-sanitario, assistenziale ed educativo con circa mille enti associati in tutta Italia, spiega che differenti interventi legislativi per rendere più attrattiva e allineata agli standard internazionali la professione infermieristica e per liberare i professionisti infermieri da attività e compiti non propri sono risultati inefficaci.

Si stima che nell’ambito socio-sanitario manchino 4.000 infermieri soltanto in Lombardia. La carenza strutturale di figure professionali nelle Rsa si declina in standard assistenziali di minore qualità, nei già citati ritmi di lavoro più pesanti per gli infermieri in servizio, nell’incremento dei rischi per gli assistiti nonché in interi servizi chiusi poiché non si può assicurare la presenza di professionisti sanitari h24. Da qui, Uneba ha deciso di accedere al mercato internazionale, assumendo infermieri formati presso le università dei paesi d’origine e offrendo loro un lavoro stabile all’interno degli enti socio-sanitari della regione.

Tutto ciò, avviando una sperimentazione e un dialogo con alcune università sudamericane: Universidad Católica Sedes Sapientiae (Perù), Universidad Católica “Nuestra Señora de la Asunción” (Paraguay), Hospital Italiano de Buenos Aires (Argentina). Abbiamo scelto paesi di lingua spagnola, e quindi a noi vicini per lingua e cultura, e strutture di formazione che assicurano le competenze necessarie e gli standard formativi europei, spiegano da Uneba, partendo da un assunto:

L’ambito sociale, socio-sanitario, educativo e dei servizi alla persona in Lombardia allo stato attuale è in particolare sofferenza: non soltanto per le conseguenze di politiche che privilegiano investimenti nell’ambito ospedaliero e sanitario, ma anche per la difficoltà di reperire professionisti, in particolar modo infermieri e medici. È un argomento ricorrente negli ultimi trent’anni di mercato del lavoro sanitario.

Così, sui propri canali, Uneba ha pubblicato un video – diretto dal regista e filmaker Leonardo Gervasi – destinato agli infermieri e studenti sudamericani ai quali propone di venire a lavorare nelle sue strutture in Italia, in replica all’attuale emergenza per la carenza di personale sanitario in Italia. Chiosando: Non possiamo permetterci di aspettare i futuri laureati in infermieristica – fermo restando che ci sia la volontà politica di incrementare i posti nelle diverse università –, né di attendere che i diversi rappresentanti professionali si accordino su profili di nuovi operatori della salute.

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