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Carenza infermieri, Varese li arruola in Sudamerica

di Redazione

In questi giorni la città lombarda ha accolto il terzo gruppo di operatori sanitari in arrivo dall’estero: si tratta di 5 infermieri del Perù che saranno impiegati all’Asst Sette Laghi. Sale così a 24 il numero di camici azzurri in corsia reclutati in America Latina nell’ultimo anno per fronteggiare la mancanza di personale nella città. E altri 12 sono in arrivo entro il prossimo dicembre.

Gracia Molina: Felice di lavorare qui, era il mio sogno da bambina

infermieri dal sud america

L'Asst Sette Laghi ha arruolato infermieri dal Sud America per fronteggiare la mancanza di personale nella città.

Anche a Varese mancano gli infermieri italiani: l’azienda ospedaliera corre ai ripari e li va a prendere oltre Oceano. Sono ormai 24 infatti gli operatori sanitari assunti dall’Asst Sette Laghi della città, originari dal Paraguay e dal Perù.

Nei giorni scorsi sono stati presentati ufficialmente a Palazzo Estense le ultime 5 new entry di origine peruviana – 4 donne e un uomo – selezionate sulla base del bando dedicato a infermieri di paesi extra-UE in possesso del riconoscimento in deroga del titolo da parte di Regione Lombardia.

Si tratta del terzo gruppo in arrivo dal Sud America che è entrato in servizio all’Ospedale di Circolo, a Varese. Il progetto, avviato nel dicembre 2023, ha già portato tra le corsie lo scorso marzo un gruppo di 7 infermieri del Paraguay e, ancora prima, i primi 12 infermieri sudamericani.

Entro dicembre 36 infermieri sudamericani in forza all’Asst Sette Laghi

Non solo: come hanno spiegato Antonio Staffa e Marcello Torre del Dapss di Asst Sette Laghi, altri 12 saranno assunti entro fine anno, portando a 36 il totale di lavoratori coinvolti nel progetto.

E mentre gli ultimi 5 arrivi, come i precedenti, verranno impiegati nelle aree mediche dell’Ospedale di Circolo – hanno detto – con il prossimo gruppo probabilmente li impiegheremo anche in altri ospedali dell’azienda.

La testimonianza dell’operatrice del Perù: Offriremo cure umane ed etiche

Mi sento molto felice di lavorare qui, per me era un sogno da bambina: sono le parole dell’infermiera Grecia Aguilar Molina che ha portato la sua testimonianza, a nome del gruppo di infermieri latini. Per noi questo progetto rappresenta una continuità per la nostra carriera che ci permette di conoscere un sistema sanitario diverso da quello a cui eravamo abituati. Ci impegneremo a fornire cure umane ed etiche. Io sono molto felice di lavorare qui, ha confidato.

Infine. Un paziente la settimana scorsa mi ha detto ‘Grazie mille’, parole molto importanti per me, ha voluto raccontare l’operatrice. E poi Sto cercando di imparare bene l’italiano per comunicare al meglio, ha aggiunto alla fine, sottolineando la volontà di migliorare il rapporto interpersonale con i pazienti. Proprio a questo scopo è attivato per i nuovi infermieri un corso linguistico intensivo.

Porte aperte agli infermieri italiani, che mancano, ma benvenuti i colleghi stranieri

Nei mesi scorsi, all’arrivo del secondo gruppo di infermieri latini, l’Opi di Varese, dalle parole dell’ex presidente Aurelio Filippini, aveva sostenuto il progetto di assunzione di professionisti stranieri per ovviare alla carenza nazionale di infermieri con cui si sta confrontando tutto il Servizio Sanitario. Contemporaneamente, però resta sempre aperta l’opportunità di assunzione per infermieri italiani, oltre che per altre figure professionali del comparto, aveva aggiunto, rimarcando l’impegno di Opi Varese per migliorare la situazione di tutti, per i professionisti e per i cittadini.

Di fatto, la carenza di operatori sanitari nella città lombarda si sente in modo particolare, vista la concorrenza con la vicina Svizzera e la fuga di molti colleghi verso il Paese vicino: quasi un anno fa, a luglio 2024, Filippini contava un accumulo di straordinari per il personale del comparto della Sette Laghi di 11 mila ore.

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