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Friuli Venezia-Giulia

Caro affitti, sindacati: serve un bonus anche per infermieri

di Redazione

Il caro affitti a Udine e provincia mette in serie difficoltà non solo gli studenti universitari, ma anche i professionisti della salute, sempre più rari nelle strutture del servizio sanitario pubblico e, per questo, ricercatissimi. Quelli che arrivano da fuori regione o da fuori provincia e hanno la necessità di trovare una casa in affitto hanno visto lievitare i prezzi degli alloggi del 6,08% rispetto a maggio 2022. Afrim Caslli (Nursind) e Stefano Bressan (Uil Fpl) chiedono l'intervento delle Regione con un bonus affitti rivolto ai sanitari, anche per arginare con ogni mezzo possibile la fuga del personale dal settore pubblico verso il privato.

Infermieri in fuga, i sindacati chiedono un intervento della Regione

Udine: Nursind e Uil Fpl chiedono alla Regione un bonus affitti rivolto ai sanitari

Turni sfiancanti, ferie interrotte, vita privata quasi azzerata: tutto ciò si è tradotto in una vera e propria fuga degli infermieri dal pubblico verso il privato. Succede anche in Friuli Venezia-Giulia dove l’esodo dei professionisti sanitari dal sistema sanitario regionale da tempo non è una novità.

Alle difficoltà di quelli che si licenziano perché guadagnano 1.400 euro, oggi si aggiungono quelle di chi - vuoi per concorso, vuoi per la ricerca di una situazione migliore - arriva a Udine da fuori regione o fuori provincia e si scontra con il caro affitti.

A maggio si è raggiunto il picco di 8,37 euro (di media) al mese al metro quadro in provincia di Udine (+6,08% rispetto all'anno precedente), per questo i sindacati chiedono alla Regione di intervenire con un bonus affitti rivolto ai sanitari.

Una tematica di rilevanza fondamentale sia per il personale già in servizio che per il personale che deve iniziare la sua carriera lavorativa all'interno del sistema sanitario pubblico è quella del welfare aziendale, da troppo tempo dimenticato o comunque non valorizzato nel modo corretto, al di là delle retribuzioni troppo basse di tutto il personale, sia infermieristico sia medico, che abbiamo più volte denunciato», sottolineano alla stampa locale Afrim Caslli (Nursind) e Stefano Bressan (Uil Fpl).

Su questo aspetto la differenza con il privato, affermano i sindacalisti, si sente eccome, perché mentre in quel settore vengono messi a disposizione dalle imprese beni o servizi come sostegno al reddito, nel pubblico non ci sono dei veri piani a sostegno del personale. Da qui la richiesta di Uil e Nursind, anche per arginare con ogni mezzo possibile la fuga del personale e per aumentare l'attrattività: Bisogna mettere in campo tutte le risorse atte a sviluppare tutte le politiche di welfare aziendale per dare i giusti riconoscimenti a tutto il personale. Una delle criticità che rileviamo nel territorio di AsuFc, è relativa al caro affitti che negli ultimi anni ha visto una crescita molto rilevante.

Come rilevano i sindacalisti, a maggio scorso per gli immobili residenziali in affitto venivano chiesti in media 8,37 euro al mese, con la punta massima a Lignano con 26,28 euro al mese per metro quadro. Questo, oltre a mettere in difficoltà gli studenti, tocca in maniera molto importante anche il personale medico e infermieristico di prossima assunzione.

Visto che è sempre più difficile trovare queste figure, per le due sigle pensare a un incentivo economico da parte della Regione per abbattere le rette degli affitti, specialmente del personale che accetta di prestare servizio in aree più difficoltose e meno appetibili, è sicuramente una prima risposta che deve essere data al personale sanitario in modo da dare una spinta in più ai giovani a scegliere il settore pubblico, oggi sempre più ignorato a favore del privato.

Consapevoli che le aziende sanitarie sono spesso ostaggio dei bilanci - rilevano Bressan e Caslli -, riteniamo però necessario uno sforzo ulteriore per poter valorizzare ed attrarre professionisti dall'elevata qualità formativa ed assistenziale che altrimenti vedremo sempre più andare verso altri Stati con condizioni stipendiali e di welfare aziendale nettamente migliori.

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