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Fials: non bastano i soldi fermare la fuga dai pronto soccorso

di Redazione

Il segretario della Fials Giuseppe Carbone commenta lo stanziamento del Governo dei 90 milioni per bloccare la fuga dai Pronto Soccorso. Questa iniezione di denaro aiuta, certo. Ma non sono briciole economiche tardive a risolvere il problema della carenza di personale negli ospedali pubblici, specie dai pronto soccorsi

Carbone: solo briciole, servono stabilizzazioni e assunzioni dalle graduatorie

Giuseppe Carbone, segretario nazionale FIALS

Questa iniezione di denaro aiuta, certo. Ma non sono briciole economiche tardive (e ancora dobbiamo vedere con quali criteri saranno distribuiti e in che tempi) - scrive in una nota il Carbone - a risolvere il problema della carenza di personale negli ospedali pubblici, specie dai pronto soccorsi. Esiste un problema strutturale enorme in questo Paese: i lavoratori della Sanità sono i meno pagati d’Europa. Ne andrebbero stabilizzati moltissimi, prigionieri di graduatorie al palo.

Ma il dramma non è solo questo - continua il Segretario della Fials - non hanno accesso a una mobilità vera, spesso per crescere professionalmente, volendo provare nuove esperienze, sono costretti a licenziarsi. Così come la conciliazione degli orari lavoro/vita privata: non funziona. E spesso a pagarne le spese sono le donne. Non ci sono percorsi di carriera liberi, meritocratici.

Dopo anni di sacrifici e dedizione, complice magari qualche disturbo post traumatico da pandemia, la voglia di dedicarsi al servizio Pubblico passa. Non è una doccia fredda, la carenza di personale, l’emorragia di professionisti. Non lo è per noi che queste cose le denunciamo da anni - incalza Carbone - cercando con forza di far capire al legislatore che premiare, permettere lo sviluppo di ambizioni lavorative, è l’unico modo di non far andare in crisi il sistema.

Oggi quel sistema non è in crisi ma al limite del collasso. Il tavolo di trattative all’Aran per il rinnovo del contratto nazionale dovrebbe intanto prenderne atto. Di fronte a questi numeri ci aspetteremmo poi l’apertura di un nuovo tavolo coi sindacati per cercare di gestire la crisi. Temo non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire. Ma a pagare questa sordità sono e saranno i cittadini, oltre a tanti, troppo lavoratori che negli ultimi due anni hanno “solo” retto in piedi la Nazione!. Giuseppe Carbone, segretario generale Fials

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