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Infermieri aggrediti: "Il 2025 è iniziato in modo drammatico"

di Redazione

Negli ultimi cinque anni le aggressioni ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari sono aumentate del 38%. Secondo i dati dell'Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (Amsi), il 42% dei professionisti ha subito almeno un episodio di violenza fisica o psicologica. Le infermiere risultano essere le principali vittime, con il 76% delle aggressioni registrate. Foad Aodi, presidente di Amsi, Umem e Uniti per Unire, ha definito il 2025 come un anno iniziato in modo drammatico, evidenziando l'urgenza di risposte istituzionali per garantire la sicurezza del personale sanitario.

Emergenza violenza contro i sanitari, Foad Aodi: servono risposte immediate

L'allarme di Aodi arriva dopo quattro episodi gravi avvenuti tra Napoli e Roma. Nel capoluogo campano, un'infermiera è stata colpita con un calcio al petto, mentre un medico è stato aggredito da un familiare di un paziente.

A Roma, presso l'ospedale Pertini, una donna ha preso a calci e pugni il personale sanitario. Questi episodi non sono isolati, sottolinea Aodi, che richiama l'attenzione sulla crescente tensione negli ospedali dovuta alla carenza di personale e ai tempi di attesa prolungati.

Aggressioni ai danni di personale sanitario: i dati dell’emergenza

Secondo Amsi, l'Italia è tra i paesi sviluppati con il più alto numero di aggressioni ai sanitari.

Solo nel 2024, questi episodi sono aumentati del 33% in Italia, del 32% in Europa e del 39% nel mondo. Nei paesi economicamente più deboli, le aggressioni superano il 70%, arrivando fino al 90% nelle zone di guerra.

Il pronto soccorso è il reparto più colpito, seguito dalla psichiatria. Circa il 20% delle aggressioni è perpetrato da persone in stato di alterazione psichica dovuta a patologie, droga o alcol.

L'insicurezza sul luogo di lavoro è una delle principali cause della fuga di medici e infermieri all'estero, oltre alla medicina difensiva e alla crescente stanchezza del personale. Il 92% dei professionisti sanitari italiani si dichiara insoddisfatto della gestione politica della sicurezza ospedaliera.

Appello urgente alle istituzioni

Non possiamo lasciare soli i nostri operatori sanitari, ribadisce Aodi, chiedendo un tavolo nazionale per affrontare la crisi in modo sistematico.

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