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Infermieri insorgono contro i vuoti d'organico in ospedale

di Redazione

È caos nella sanità messinese dove infermieri ed operatori sociosanitari sono contesi tra due ospedali. Sarebbero pochi ed esausti da Messina a Milazzo e altrove, come a Barcellona Pozzo di Gotto, troppi ed inutilizzati. Per questa evidente ed ingiustificata disparità degli organici, a fronte di una generale carenza di professionisti, la Cisl ha proclamato lo stato di agitazione dopo che i lavoratori hanno denunciato diverse criticità. Ad essere contestati sono i tagli da una parte e gli esuberi dall'altra. Le proteste arrivano altresì per l'assenza di interventi da parte della dirigenza nel risolvere la grave carenza di personale ausiliario, sociosanitario e soprattutto infermieristico.

Cisl: stato di agitazione per disparità organici tra Messina e Barcellona

A causa della mancanza di personale, le maggiori difficoltà si stanno registrando soprattutto nei reparti di salute mentale di Messina mentre all'ospedale “Fogliani” di Milazzo sarebbero in sofferenza il Pronto soccorso, la rianimazione, la chirurgia, l'otorinolaringoiatria e la neurologia.

Di fatto in alcuni reparti c'è una media di un infermiere per turno e, al contrario, esuberi altrove, denuncia la segretaria della Cisl di Messina, Giovanna Bicchieri.

Spicca il caso eclatante dell'ospedale “Cutroni Zodda” di Barcellona, dove ci sarebbero ben 96 infermieri per soltanto 27 posti letto. Secondo il sindacato, questo numero anomalo non sarebbe una conseguenza della trasformazione del nosocomio in una struttura Covid durante la pandemia, ma sarebbe invece dovuto a successive assunzioni, avvenute tra i mesi di maggio e giugno 2023 come mobilità volontarie.

Queste assegnazioni sarebbero state ingiustificate a fronte della chiusura sia del Pronto soccorso che della Pneumologia. Il personale già presente a Barcellona avrebbe dovuto altresì essere ricollocato in altri reparti che tuttavia, ad oggi, risultano chiusi. Spesso nel reparto di Malattie Infettive a Barcellona svolgono il turno notturno 4 o 5 infermieri su 4 posti letto occupati degli 8 previsti dalla dotazione organica, precisa la segretaria Cisl.

Ci sarebbe un esubero di infermieri anche nelle strutture territoriali residenziali pubblico-private, denominate “Star”, che assistono pazienti psichiatrici, in seguito alla chiusura di alcune di esse. Chiederemo pertanto un incontro con il prefetto e porteremo presto questa vicenda all'attenzione della Procura e della Corte dei Conti, assicura Bicchieri ricordando anche la questione dei numerosi lavoratori precari che attendono la stabilizzazione dal dicembre 2023. Vanno inoltre avanti comandi e leggi 42 bis senza criteri oggettivi ed imparziali, continua.

Oltre ad essere in corso una guerra tra ospedali, si è aperto nel frattempo anche uno scontro tra i lavoratori e i sindacati dopo che la Fials ha fatto sapere che intende opporsi in tutte le sedi competenti ad eventuali trasferimenti forzati e disagevoli degli infermieri da altri presidi, come quelli in esubero a Barcellona. Non lo consentiremo senza che prima vengano attuati i necessari ed opportuni provvedimenti e soprattutto senza il rispetto delle leggi, avverte Domenico La Rocca, segretario generale Fials Messina.

La misura è colma. I lavoratori sono esausti e a rischio di malessere lavorativo. Ciò li espone al rischio di colpa grave, legale e penale, conclude la segretaria Cisl ribadendo le ragioni della protesta, supportata negli ultimi giorni anche “Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato”.

L'associazione ha denunciato una situazione intollerabile, al limite delle resistenze umane, che riguarderebbe soprattutto il reparto di Medicina a Milazzo, dove ci sarebbero soltanto due medici a coprire i turni con 12 posti letto da gestire, oltre alle prestazioni ambulatoriali e alle consulenze di Pronto soccorso.

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