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Lombardia, Nursing Up: ferie negate agli infermieri

di Redazione Roma

Esprime indignazione Angelo Macchia, responsabile regionale del sindacato, intervenuto per chiedere alla Regione nuove assunzioni, con le ferie estive a rischio per gli operatori sanitari già provati dai mesi in corsia. Gli infermieri hanno diritto al recupero psico-fisico. Ma da palazzo Lombardia tutto tace.

Ferie estive a rischio per gli infermieri, l'allarme Nursing Up Lombardia

Tu presenta le ferie, poi si vedrà. È quanto si sarebbero sentiti rispondere alcuni infermieri della Lombardia e questa ennesima umiliazione – come la definisce Angelo Macchia, responsabile regionale del Nursing Up – non si esime dalla “non risposta”.

Da qui, la lettera dello stesso Macchia ai direttori generali delle Asst lombarde tra cui l’Asst Ovest Milanese con l’auspicio che si assumano la responsabilità di creare le condizioni affinché venga fatta chiarezza: è una presa in giro definire gli infermieri eroi e candidarli al Nobel per la pace per poi negare loro un diritto imprescindibile come le ferie.

Già, non è trascorso neppure un mese dalla Giornata internazionale degli infermieri, che il 12 maggio si celebra in tutto il mondo. Un riconoscimento per tutti coloro che, quotidianamente, con professionalità e impegno, sono in prima linea per la salute di tutti, aveva scritto nell’occasione la Regione Lombardia sui propri canali social. Grazie agli infermieri e alle infermiere di tutta Italia, per l’indispensabile contributo in questo periodo di emergenza sanitaria e nell’avanzamento del piano vaccinale, era stata la chiosa.

Con l’estate alle porte, l’aspetto che preoccupa non è “solo” quello di impedire ai lavoratori di godere delle ferie arretrate – nonché di riuscire a programmare quelle maturate nel corso del 2021, tenendo intere famiglie con un punto interrogativo davanti – ma anche quello di (non) procedere con le nuove assunzioni da parte della Regione Lombardia, per dare respiro agli operatori sanitari stremati da questi mesi.

Continuiamo a chiedere che la Regione stanzi dei fondi in attesa che intervenga il governo, ma la replica è che non ci sono i soldi e così si assiste a un vero e proprio rimpallo di responsabilità, incalza Macchia. Lavoratori che hanno diritto al recupero psico-fisico. E l’indignazione del sindacalista non si ferma di certo qui.

Campagna vaccinale, emergenza Covid, recupero di oltre un anno di esami e interventi rimandati: il super lavoro del personale infermieristico non cessa mai. Certezza della programmazione questa (spesso) sconosciuta. E al Nursing Up sembra quasi di chiedere la luna, nonostante questa situazione non rimandi a casi isolati; sembra, infatti, che si stia ampliando in numerosi distretti della regione.

Macchia è un fiume in piena: Non ritengo accettabile che la pressione si scarichi sempre ed esclusivamente sugli infermieri e le prospettive, considerando la situazione attuale, sono poco rincuoranti. E ciò a discapito tanto degli operatori sanitari quanto della qualità dei servizi, poiché lavorare costantemente in emergenza non può (e non deve) diventare prassi.

E se da un lato gli infermieri lombardi non sono disposti – più che giusto – a rinunciare o a vedere le proprie ferie ridotte e senza continuità, dall’altro la Regione non pare attivarsi in merito. Quando invece dovrebbe proceda in tempi stretti alle assunzioni per adeguare gli organici. Appalti esterni, cooperative di servizi e contratti a tempo non rappresentano la soluzione, conclude il sindacalista.

Giornalista
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