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Infermieristica

Il giuramento degli infermieri neolaureati di Napoli

di Federico Cucci

Alla presenza delle principali autorità campane martedì 14 dicembre, presso il teatro Mediterraneo di Napoli - e in diretta streaming - gli infermieri neolaureati dell’Opi Napoli hanno formulato il giuramento dell’infermiere. Tra gli ospiti dell'evento, il Governatore della regione Campania Vincenzo de Luca, i rappresentanti delle Università Federico II e Luigi Vanvitelli e numerose altre autorità civili e religiose.

Neolaureati giurano per il patto infermieri-cittadini-istituzioni

Il giuramento – commenta Teresa Rea, Presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli - consacra l’infermiere all’esercizio della professione in nome di un ideale di servizio e sigla un patto tra infermieri, cittadini e istituzioni.

"Giuro di mettere la mia vita al servizio della persona umana", recita al primo punto la formula. In questo giuramento ci sono le fondamenta morali sia per la crescita personale del professionista, sia dello sviluppo della professione stessa. Al suo interno, infatti, sono condensati gli elementi fondanti della professione, del suo codice deontologico, delle finalità sociali, etiche e umane cui l'infermieristica si ispira.

L’importanza del giuramento

Oggi più che mai, nella situazione che stiamo vivendo per via della pandemia e con il notevole numero di sanitari novax, ricordare le parole del giuramento si rende fondamentale. Il testo specifica, infatti, come ogni professionista sanitario prestando giuramento si impegni a consacrare la propria vita “al servizio dell’umanità, consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo”.

Nelle scorse settimane è stato il Consiglio di Stato a puntualizzare la correlazione tra la responsabilità per il personale medico e infermieristico a completare il ciclo vaccinale anti-Covid19 e il giuramento dei sanitari, proprio perché il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale non rispetterebbe nemmeno il giuramento dell’infermiere.

Carenza infermieri, in Campania 3000 assunzioni nel 2022

È dello scorso settembre il documento realizzato dalla FNOPI secondo cui sono 63 mila gli infermieri che mancano per sopperire alla carenza di organico che in queste ultime settimane, a causa anche delle sospensioni dei sanitari che rifiutano il vaccino anti-Covid, è risultata ancora più evidente in tutte le regioni.

Per quanto concerne la regione Campania il governatore De Luca sottolinea: è chiaro che scontiamo ancora 10 anni di commissariamento dal punto di vista del personale, abbiamo 10.000 unità in meno rispetto a regioni molto più piccole della Campania. Dobbiamo aprire 140 ospedali e case di comunità sul territorio, avvicinare la sanità ai cittadini e alle famiglie - continua -. Grazie anche alla figura dell’infermiere di famiglia ci sarà una prospettiva che richiederà l’impegno pieno di infermieri e medici che dovranno essere presenti sul territorio e annuncia che si conta di assumere 3000 nuovi infermieri nel 2022. L'obiettivo è quello che gli infermieri neolaureati in Campania possano trovare lavoro e impegnarsi attivamente nella propria regione senza dover emigrare altrove.

Nuove prospettive per gli infermieri anche in Campania

Le competenze e la professionalità degli infermieri vanno valorizzate e per questo, rispettando le previsioni di legge nazionale e le indicazioni della regione Campania, De Luca - in occasione dell'evento fortemente voluto dall'Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli - si è impegnato a richiamare i Direttori Generali campani per attribuire funzioni di direzione anche agli infermieri.

La diretta dell’evento

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