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Oms, l'infermiera Amelia da Tonga a Chief Nursing Officer

di Monica Vaccaretti

Un'infermiera si unisce all'Oms e ricopre un ruolo decisivo nell'esecutivo dell'agenzia delle Nazioni Unite. Accanto al dottor Jeremy Farrar nominato capo scienziato, la dottoressa Amelia Latu Afuhaamango Tuipulotu è stata designata Chief Nursing Officer. Si occuperà del coordinamento di infermieri ed ostetriche per garantire che le loro capacità ed esperienze siano ben valorizzate ed utilizzate per rafforzare i sistemi sanitari di tutto il mondo. Compito del dottor Farrar sarà quello di accelerare gli sforzi dell'Oms per garantire che tutti gli Stati membri traggano vantaggio dalla scienza e dalle innovazioni all'avanguardia e salvavita. Le due recenti nomine vanno a potenziare l'Organizzazione Mondiale della Sanità, alla luce della loro grande professionalità necessaria per gestire le sfide attuali e future. I professionisti chiamati a ricoprire ruoli tanto importanti devono avere certamente un curriculum vitae di tutto rispetto oltre a qualità umane che li pongono indiscutibilmente ad un livello più alto.

Amelia Latu Afuhaamango Tuipulotu nuova responsabile infermieristica OMS

L'infermiera Amelia Latu Afuhaamango Tuipulotu, nuova Chief Nursing Officer dell'Oms, insieme al Dg Tedros Adhanom Ghebreyesus

Fa onore che sia un'infermiera, non solo a rappresentarci ai vertici del massimo organo internazionale di salute, ma a migliorarci, sia globalmente come un unico grande insieme sia localmente nelle diverse e distintive realtà sociali e culturali.

Siamo infatti una categoria fortemente eterogenea, non tanto nell'identità, quanto piuttosto nelle condizioni strutturali dei sistemi sanitari in cui operiamo e nelle condizioni di vita delle popolazioni che assistiamo.

Del resto soltanto una di noi, che lo è stata sul campo per tanto tempo, può capire i problemi che dalla base – fatta di bisogni di cura e di persone che cercano di soddisfarli con le risorse che hanno a disposizione - possono allargarsi, diventare più grandi e diffondersi sino a diventare una minaccia e una sfida comune come lo è la pandemia.

Il mandato istituzionale di Amelia Tripulotu è chiaro. Accenderà l'importantissima necessità non solo di colmare il vuoto tra gli operatori sanitari di tutto il mondo ma anche di garantire che ricevano il supporto di cui hanno bisogno e che meritano, sono state le parole di Tedros Ghebreyesus. È un riconoscimento che non mi sembra soltanto di circostanza.

Accanto alla denuncia della grave carenza di personale sanitario ovunque, vi leggo tra le righe il buon proposito di ricordare che i professionisti della salute hanno bisogno di attenzioni e di non essere lasciati soli. In occasione della nomina, il Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato quanto, in un momento critico per la salute pubblica globale, sia indispensabile investire sia nella forza lavoro sanitaria che nella scienza per rafforzare i sistemi sanitari di tutto il mondo e prepararli ad affrontare le nuove sfide che sono già all'orizzonte: dall'esplosione di nuove epidemie che bisogna saper prevedere alla povertà sanitaria, che rende difficile l'accesso alle cure sino alle minacce dei cambiamenti climatici sullo stato di salute delle persone.

Cosa significa essere uno Chief Nursing Officer

È una figura di grandi responsabilità presente in molte organizzazioni sanitarie anglosassoni. Una carriera specializzata dopo anni di esperienza infermieristica. È un capo infermiere che equivale, in parte, ad un coordinatore o dirigente infermieristico italiano. Per raggiungere l'obiettivo di garantire ai pazienti cure di alta qualità, è fondamentale che dietro ad una eccellente assistenza ci sia un team di infermieri guidato da un'infermiera esperta, definita Chief Nursing Officer (CNO), che aiuta a gestire le finanze, applica le politiche sanitarie dell'azienda e mette in contatto le persone con le cure di cui hanno bisogno.

Si tratta di un direttore infermieristico che, oltre a fornire assistenza pratica ai pazienti, svolge vari compiti normativi e porta a lungo termine al successo della struttura sanitaria. Migliorando i risultati attesi dei pazienti, conduce verso il successo tutto il personale infermieristico che dirige. È uno dei migliori ruoli di leadership infermieristica disponibili. Un infermiere capo che fa la differenza in un'organizzazione sanitaria. Perché sa implementare piani di trattamento. Integra nuove tecnologie mediche che semplificano gli interventi assistenziali e rendono più efficienti le procedure infermieristiche. Assegna programmi. Assume nuovi infermieri nel dipartimento.

Amelia viene presentata con il titolo di dottoressa per i titoli accademici conseguiti, ma sono certa che si senta e resti un'infermiera molto capace che non dimentica da dove arriva. Da una scelta giovanile, dai sacrifici negli studi, dalla fatica della corsia, dalle emozioni sconvolgenti delle professioni d'aiuto. Viene scelta dall'Oms, tra tante autorevoli candidate, per accendere delle necessità. Un'infermiera come una fiamma che dà fuoco, dà sostanza. Illumina. Sparge calore.

È un'immagine che mi ricorda la lanterna di Florence Nightingale. Ancora una volta, a distanza di un paio di secoli, un'infermiera di spessore - non soltanto per le sue lauree - è chiamata a lasciare un'impronta del suo sapere per migliorare l'assistenza infermieristica e promuovere la salute delle persone in ogni parte del pianeta. La sostanziale novità, insita in questo mandato dirigenziale, consiste nell'attuare tale progetto attraverso la valorizzazione delle risorse umane che danno valore ad una professione dinamica che evolve ogni giorno affrontando sfide ed insidie.

Quando le cose devono essere migliorate per colmare gap e trovare strategie efficaci per risolvere criticità importanti e fragilità che rendono deboli, occorre la competenza di qualcuno che sa di cosa stiamo argomentando. Servono uomini e donne di sanità che alla conoscenza uniscano doti dirigenziali. Che sappiano prendere decisioni. Che abbiano forti capacità di leadership e di comunicazione.

Che siano coerenti e coesi nel tutelare con fermezza il diritto umano, inalienabile ed equo, della salute attraverso la promozione delle evidenze scientifiche validate ed aggiornate. Servono persone di passione e di collaborazione che abbiano a mente il motivo nobile per cui sono diventate quello che sono sino a primeggiare ed occupare posti di grandezza e prestigio. È ricordando il basso da dove si proviene che si resta in alto.

Chi è Amelia Latu Afuhaamango Tuipulotu

Amelia Tuipulotu viene da Tonga, un regno di 170 isole nel Sud Pacifico. Un posto sperduto e molto disabitato, che non confina con nessuno. Solo con il mare. È affascinante pensare che il nostro Chief Nursing Officer – mi piace intenderlo come un Capo supremo e la nostra massima guida - è stata infermiera negli ospedali dell'arcipelago polinesiano, in una delle 36 isole abitate. Poi ad un certo punto della sua vita, ha deciso di migliorare la sua formazione professionale crescendo in certificazioni accademiche, nomine ed incarichi.

Ritengo che si cresca, arrivando a certi livelli, non solo facendo avanzamenti di carriera ma salti di mentalità, di carattere, di personalità. Deve essere, Amelia, una donna forte, che sa quello che vuole e sa come farlo. Scopro che è stata la prima donna sino al 2021 a ricoprire il ruolo di Ministro della Salute nel suo Paese, una monarchia costituzionale parlamentare indipendente dal Regno Unito dal 1970 ed entrata nell'Onu soltanto nel 1999.

È già stata nominata Chief Nursing Officer di Tonga. Prima tongana a ricevere un dottorato di ricerca infermieristica, nel 2019 ha conseguito la carica di Honorary Adjunct Associate Professor presso l'Università di Sidney, in Australia. È entrata nel comitato esecutivo dell'Oms a maggio 2020, nei primi mesi drammatici della pandemia. Amelia è un nome di pioniera. Anche se non si tratta ora di fare voli pindarici mi torna inevitabilmente alla memoria Amelia Earhart, la prima donna aviatrice a sorvolare in solitaria l'Atlantico e ad attraversare il Pacifico nei primi anni del Novecento.

Essendo stata la sua terra considerata un territorio britannico del Pacifico occidentale, Amelia ha certamente un imprinting anglosassone nella sua formazione infermieristica. Probabilmente è stata una nurse molto inglese, anche se con le peculiarità tipiche della sua gente e della sua cultura antica. Tonga significa “verso sud”. E da un punto cardinale estremo e dalla profondità dell'oceano che ha circondato la sua esistenza, l'infermiera Amelia ora va verso tutti gli altri punti di orientamento. Ha sconfinato.

Diventa bussola che segna per tutti gli infermieri una via da seguire, da tracciare. Per non perdere la rotta, per andare dritto, per scoprire nuove vie. Per esplorare cose nuove del nostro mondo sanitario. Tonga è nota in Occidente come l'Isola dell'Amicizia, il nome le fu dato per sottolineare la calorosa accoglienza riservata al capitano di veliero James Cook della Royal Navy britannica durante la sua prima visita nel 1773. Il mandato del nostro Capitano all'Oms parte ufficialmente a gennaio 2023. L'augurio è che sia di amicizia verso tutti i popoli e gli infermieri del mondo. Perché soltanto da un posto sconfinato si può andare ovunque.

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