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Australia. Infermieri sollecitano il Governo per la violenza negli ospedali

di Rosario Scotto di Vetta

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MELBOURNE. Gli infermieri australiani hanno chiesto ai maggiori partiti politici di sviluppare un piano per affrontare la violenza negli ospedali con adeguate norme di sicurezza.

 

L’Australian Nursing e Midwifery Federation considerano gli infermieri in prima linea nel subire violenza negli ospedali e vogliono l’impegno da parte delle istituzioni per affrontare la questione prima delle elezioni di novembre.

 

L’aumento della violenza negli ospedali – come viene dichiarato – è dovuto anche al sovraffollamento nei dipartimenti di emergenza e dei pazienti affetti da tossicodipendenza.

 

Sono molteplici gli incidenti segnalati dai sindacati degli infermieri nel corso dell’ultimo anno. Un infermiere è stato lasciato privo di sensi dopo essere stato aggredito da un paziente e trasportato subito dopo presso il dipartimenti di emergenza-urgenza di Melbourne. Un disturbo da stress post-traumatico ha aggravato le sue condizioni di salute e solo dopo diversi mesi è riuscito a tornare a lavoro.

 

In un altro caso, invece, l’infermiere è stato strangolato e trascinato lungo un corridoio di un reparto ospedaliero di Melbourne. Ancora, un’infermiera è stata presa a pugni in viso da un paziente all’esterno dell’ospedale della capitale Melbourne. L’infermiera, incosciente, è stata salvata dopo un lungo periodo di degenza nella struttura ospedaliera.

 

Nella lista delle aggressioni, veniva ricordato un episodio in cui un infermiere psichiatrico dichiarò di essere stato attaccato da un paziente durante il turno di notte in un ospedale provinciale.

 

“Ho cercato di calmarlo, ma lui si lanciò contro di me stringendo la mia gola con una forza inaudita. Ci sono voluti quattro persone e circa cinque minuti per farlo staccare da me”. Il paziente si era liberato dalla contenzione; per fortuna l’incidente si è verificato durante il cambio turno quando c’erano altri operatori in reparto.

 

Un recente studio alla Monash University, di 5000 infermieri intervistati, quasi il 70 percento di loro aveva subito violenza o aggressioni nel corso dell’anno passato.

 

L’attuale approccio dello Stato Australiano di lasciare la gestione delle violenze alle singole aziende ospedaliere, visto i continui casi di aggressione, è fallito e quindi i leader politici si stanno necessariamente impegnando a intraprendere azioni necessarie a prevenire attacchi quotidiani sul personale in servizio nelle strutture ospedaliere.

 

Il piano proposto dai sindacati al governo centrale è composto da dieci punti tra cui quello di applicare norme minime di sicurezza impiegando personale qualificato di sicurezza, telecamere di video-sorveglianza con allarmi e ricercare sui pazienti, all’ingresso, oggetti personali pericolosi.

 

Qualche risposta c’è stata: i pazienti aggressivi saranno sempre segnalati al momento del ricovero affinché si possano impiegare adeguate misure preventive; in più, si dice che un piano di sicurezza sulle aggressioni è stato inviato a tutte le strutture ospedaliere dello Stato; e gli ospedali saranno rinnovati per migliorare la sicurezza del personale. 

 

Fonte: www.theage.com.au

 

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