Lettera di una collega che da 25 anni lavora con i bambini e che non condivide la posizione di una studentessa di 21 anni.

Carissimo Direttore,

premetto che sono una Infermiera Pediatrica con 25 anni di onorato servizio a tempo pieno; sono un tutor infermieristico e con ho una mia famiglia. Amo il mio lavoro lo faccio con passione e interesse nonostante le grosse difficoltà che la Sanità italiana ci mette di fronte.

Fare gli infermieri oggi è un grosso impegno. Ci viene richiesto molto. Oltre a svolgere il nostro lavoro dobbiamo aggiornarci, presentare studi, fare attività di tutor che a sua volta richiede formazione.

Direi che leggere queste "sentenze" da una Studentessa Infermiera (Anna, 21 anni, studentessa in Infermieristica: “ho scelto questa professione, ma…”) che ancora deve vivere sulla sua pelle la vera professione che non è quella insegnata nelle università mi ha fatto sorridere.

Sopratutto per quanto riguarda il riferimento al passaggio delle consegne. Il tempo passato in reparto con i colleghi il più delle volte supera quello che si passa con familiari e amici e questo fa sì che instaurino delle dinamiche. Se al cambio turno si fanno battute o commenti tra professionisti comunque a volte è un modo per esorcizzare stanchezza stress.

Prima di dare giudizi cara Anna entra in pieno nel mondo del lavoro infermieristico e allora capirai molte cose. Condivido il pensiero che non si deve mai perdere la capacità di donare umanità nel nostro lavoro ma ti garantisco che quando vieni trattata come una colf, cameriera o badante qualche caduta di stile sono sicura l'avrei anche tu..

Mi piacerebbe poter vedere quando avrai 50 anni e sarai tu un tutor per studenti se leggendo un articolo così sarai contenta.

Io credo di no. Giudicare è' facile. Essere una brava infermiera lo è meno. Bisogna lavorare molto su se stessi e fare i conti anche con le difficoltà che la vita ti riserva.

Grazie per l'opportunità di aver potuto esprimere il mio punto di vista.

Daniela Moi, Infermiera Pediatrica

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Grazie a te Daniela per il tuo contributo. L'esperienza di Anna, lo dobbiamo ammettere, è comune a tante Studentesse e a tanti Studenti di Infermieristica. Non dobbiamo nascondere che qualcosa nella nostra professione non funziona. Condannare a priori una giovane studentessa per "lesa maestà" non giova al progresso e alla crescita della categoria. Tuttavia è vero che la nostra interlocutrice deve crescere, deve imparare e deve saper distinguere le circostanze. Continua a seguirci.

Angelo Riky Del Vecchio, Direttore Nurse24.it