Nurse24.it
scopri il programma della pediatric masterclass

dalla redazione

Genova, in ginocchio per l'alluvione: rabbia e voglia di rialzarsi

di Fabio Albano

4f424d273207076187fcaaac234fe4fd

GENOVA. Ci risiamo, per l'ennesima volta Genova è in ginocchio, sott'acqua, immersa nel fango! Dal 1953 è la sesta volta! Totale, 67 morti! Sono passati più di sessant'anni ma nulla è cambiato in città; anzi sì, qualcosa è cambiato ma in peggio!

 

Le alluvioni negli ultimi 22 anni sono state quattro! Tre negli ultimi quattro anni; cioè i tempi di latenza da una all'altra si sono, notevolmente, ridotti! Ogni anno Genova "deve pagare" il proprio contributo di vittime a causa delle inclemenze del tempo.

 

Ma siamo certi che la responsabilità sia solo del clima e  delle "bombe d'acqua"? Veramente in città qualche dubbio serpeggia. Sarà stata l'urbanizzazione selvaggia che ha caratterizzato gli anni '60 e '70, sarà la scarsa prevenzione che viene attuata, sarà la scarsa tempestività con cui è stato lanciato l'allarme 2 nelle ore precedenti l'ultima tragedia in corso.

 

Con  tutti i se e i ma del caso, sta di fatto che Genova è nuovamente a piangere le sue vittime!

 

Genova è già di per sé una città prona al propiro destino; è una città che ha perso la sua vocazione industriale, che ha smarrito la voce forte dei portuali; è una città tragicamente piena di ragazzi disoccupati, di persone che non appartengono più al mondo del lavoro. L'ultima speranza è il terziario, ma ogni anno l'alluvione, ma non solo, ne colpisce il cuore pulsante! Allora quale futuro per questa città, quali speranze per la sua comunità?

 

Esistono due possibilità per provare a venir fuori da tale situazione: la prima è rivolgersi a San Giovanni Nepomuceno, il patrono contro le frane e le alluvioni; la seconda, e mi pare maggiormente concreta, è quella di pretendere che qualcuno, dei nostri eletti, al comune, in regione o al governo (le minuscole sono volute) si faccia carico della situazione in atto! Prenda coscienza delle proprie responsabilità!

 

Già nel 1974 il torrente Bisagno fu definito "UNA VERA EMERGENZA NAZIONALE", a distanza di 40 anni siamo punto a capo.

 

Dopo l'alluvione del 2011 sono stati stanziati 35.730.000 euro per il "PIANO DEGLI INTERVENTI STRUTTURALI PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO", Signori è giusto che sappiate che questi sono non sono MAI stati spesi! Sono finiti nelle pastoie della BUROCRAZIA! Il motivo? UNA QUERELLE TRA 2 CONSORZI D'IMPRESA!

 

Ebbene sono 3 anni che sul greto del Bisagno lavorano Ingegneri, Geometri, Geeologi e non operai. ALLORA A QUANDO? Poi, arriverà qualcuno che davanti al piccolo schermo giurerà che MAI PIÙ, MAI PIÙ...

 

Signori BASTA, BASTA e ancora BASTA! Siamo stufi di essere presi in giro! A Genova esiste una condizione di calamità naturale e permanente, ed è ora che qualcuno si assuma le proprie responsabilità, altrimenti scenda dal cadreghino!

 

Che tristezza questo nostro "bel paese", che tristezza la mia "Superba"!

 

Scopri i master in convenzione

Commento (0)