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L'incubo dei neogenitori: la sindrome della morte in culla

di Angela Iula

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È un evento tragico e improvviso, di cui la comunità medica e scientifica non conosce ancora le  cause.

In Italia colpisce ogni anno 300 bambini, uno ogni 2.000 nati ed è la causa maggiore di morte in neonati  apparentemente sani.

È la “sindrome della morte in culla” (Sudden Infant Death Syndrome o SIDS) o “sindrome della morte improvvisa del lattante”, un fenomeno ancora poco chiaro e su cui si stanno soffermando numerosi studi clinici.

Si può presentare nei primi mesi di vita del bambino, soprattutto tra i due e i quattro mesi, colpisce prevalentemente il sesso maschile e può esser causata da rigurgiti, anomalie elettrocardiografiche da Q-T lungo, soffocamento, temperatura ambientale troppo alta, posizione scorretta durante il sonno.

A essere a rischio sono i prematuri (nati tra la 22ª settimana e la 37ª settimana di gestazione), i bambini nati da parto cesareo non programmato o da parto cesareo senza travaglio.

Difatti nel parto cesareo i neonati sono più soggetti a distress respiratorio (polmone umido, tachipnea transitoria) poiché non avviene lo “strizzamento” del torace, fisiologico nel parto naturale, con la fuoriuscita dei liquidi dal polmone.

Pur non conoscendo le cause della SIDS, esistono dei fattori di rischio che aumentano la possibilità che il fenomeno si presenti.

ECCO I CONSIGLI PER PREVENIRE LA SIDS:

    • Fumo di sigaretta: il fumo passivo causa un'alta concentrazione di nicotina nei polmoni del neonato, per questo è consigliabile che i genitori non fumino per almeno dodici mesi dal parto;
    • Culla: gioca un ruolo molto importante nei primi mesi di vita del bambino. È necessario che il piano di appoggio durante il sonno sia certificato: il materasso dovrebbe essere rigido e avere le stesse dimensioni del lettino per evitare spazi dove il bimbo potrebbe infilarsi,  meglio non usare il cuscino;
    • Preferire la posizione supina fino a quando il neonato non comincia a girarsi da solo, in modo da prevenire eventuali soffocamenti;
    • La temperatura in casa di notte non deve mai superare i 20 °C ed è necessario diminuire il numero di coperte per evitare temperature troppo elevate oltre che un maggior rischio di soffocamento;
    • Il Ciuccio è consentito: lo dimostra uno studio secondo cui l'uso del ciuccio a partire dal primo mese (ossia da quando l'allattamento al seno è stato ben avviato) riduce del 90% il rischio di morte in culla poiché non permette al bambino di giungere in un sonno profondo



(EBP 2005)

    • Allattare al seno per almeno un anno dalla nascita, oltre che aumentare le difese immunitarie del neonato è un ottimo alleato per la prevenzione della SIDS.



Un recente studio del Boston Children’s Hospital ha dimostrato che alla base della SIDS potrebbero esserci fattori genetici; difatti su un campione di 71 bambini morti presumibilmente per la SIDS, solo una percentuale molto bassa giaceva non supina. Si stima, dunque, che vi possano essere alterazioni della normale funzionalità di neurotrasmettitori come la serotonina o i recettori Gaba che non permettono ai neonati di allarmarsi in caso in cui abbiano troppa anidride carbonica in circolo o se la loro temperatura aumenta pericolosamente.

Negli ultimi anni è stata rilevata un’alta riduzione dell’incidenza del fenomeno.

Ciò è dovuto alla divulgazione dei consigli utili forniti alle neomamme le quali, con semplici precauzioni, possono aiutare a prevenire la SIDS in maniera semplice ed efficace.

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