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Medici e Infermieri di Firenze parlano 116 lingue

di Rosario Scotto di Vetta

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FIRENZE. "Copilul meu are o febra mare, poate te ajuta?”, “J’ai eu un accidente t perdre du sang d’une jambe”,”Do I have to pay for the assistance”.
L’utenza delle aziende sanitarie e ospedaliere italiane è sempre più di provenienza straniera soprattutto nelle grandi città che anno dopo anno si tingono di colori di pelle diversi. Lingue dalle più svariate fonazioni persuadono le piazze delle città d’arte e le costiere delle città di mare. La necessità di offrire a questo crescente numero di utenti un’assistenza sanitaria pari a quella della popolazione italiana è impellente tanto che l’USL 10 di Firenze ha percorso con passi decisi la strada di adottare un servizio di interpretariato telefonico che consente di eseguire un triage in vivavoce chiamato HelpVoice.


E così medici, infermieri, il personale sanitario e amministrativo comprendono e parlano 116 lingue, da quelle africane alle slave, dalle ugrofinniche a quelle arabe, orientali, latine, anglosassoni,  grazie al servizio erogato dalla società cooperativa Eurostreet di Biella attivo 24 ore e 365 giorni all’anno tramite un numero verde al quale rivolgersi da qualunque telefono fisso o cordless con funzione vivavoce, in modo da far sentire la propria voce e quella dell’interlocutore che parla in un’altra lingua. Un servizio che costerà all’Azienda Sanitaria di Firenze 8000 € all’anno, una media di 22 € al giorno considerando che su 824 mila assistiti circa 92 mila sono stranieri, in prevalenza romeni, albanesi, cinesi e marocchini.

Oltre al servizio di triage telefonico, avviato per la prima volta dall’ASL 10, va ad aggiungersi l’attività di mediazione linguistico culturale svolta da operatori presente fisicamente in loco avviata nel 2009. Nel solo 2012 sono state erogate circa 11 mila prestazioni nei servizi territoriali con un alto grado di soddisfazione.  Con il servizio HelpVoice e con l’attività di mediazione linguistico culturale fa dell’USL 10 di Firenze la prima Azienda Sanitaria in Italia sensibile al problema dell’interculturalità e capace di investire risorse economiche per abbattere barriere linguistiche e culturali che limitano fino ad oggi la qualità assistenziale del Sistema Sanitario Nazionale.

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