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Rinite allergica: 6 su 10 si curano da soli. Solo 4 su 10 sono soddisfatti delle terapie

di Redazione

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A Genova ecco "HighLights", l'incontro annuale tra 500 allergologi e pneumologi italiani e stranieri. Allo studio nuove forme di rinite.

GENOVA. Più del 55% dei casi  adotta una multi-terapia, prendendo non solo l’antistaminico, ma anche uno steroide nasale. E' consigliabile evitare prodotti che diano sonnolenza. La bilastina, il rimedio molecolare più efficace oggi.

 

Nel 60% dei casi, i soggetti che soffrono di rinite allergica si curano da soli, richiedendo il parere di uno specialista solo allorquando il disturbo diventa fastidioso. Di conseguenza, come evidenzia un recente sondaggio sulla diagnosi e sul trattamento della rinite, solo il 40% dei soggetti è soddisfatto del trattamento medico che riceve, richiedendo sempre una terapia più tagliata sul soggetto specifico.

IL CONGRESSO HIGHLIGHTS - Se n'è parlato nei giorni scorsi durante l'apertura del congresso Highlights, a Genova, nell'appuntamento annuale patrocinato dall’Italian Network in Allergy, Immunology & Asthma, dalla Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), dalla Società Italiana di Medicina Respiratoria (SIMER), dall’Ordine dei medici di Genova e dall’Università degli Studi di Genova.  Attualità e temi sociali trattati dai relatori: dal rapporto tra allergie e emigrazione, all'inquinamento e ai rischi connessi per chi vive in campagna e in città con il diffondersi delle particelle Pm10. Chairmen di Highlights in Allergy and Respiratory Diseases, è il Prof.Giorgio Walter Canonica, Allergy & Respiratory Diseases, DIMI, Genoa University, IRCCS-A.O.U.-San Martino-IST, coadiuvato da Fulvio Braido e Giovanni Passalacqua.

Circa 500 gli specialisti presenti, tra cui molti provenienti dall'estero, dagli Usa per un confronto serrato di esperienze e ricerche. I temi vertono sulle più recenti innovazioni in tema di terapia e diagnosi delle malattie respiratorie. Verrà dato spazio alle nuove strategie terapeutiche, ai farmaci di recente introduzione e agli sviluppi futuri della gestione di asma, rinite, BPCO e altre malattie immunoallergiche. Particolare riguardo è stato posto ai nuovi broncodilatatori e steroidi e agli aspetti di comunicazione medico paziente. Previste inoltre anche sezioni interattive e di dibattito tra i relatori.

IL PRESIDENTE - “Saranno trattati importanti temi legati all’attualità – spiega il Prof. Giorgio Walter Canonicacome quelli legati all’incremento delle allergie e dell’asma negli immigrati e negli anziani, che sono, da un punto di vista della vita reale, molto impattanti sulla pratica clinica e ovviamente per i pazienti stessi. Uno dei punti fondamentali sarà anche quello della valutazione critica di tutte le nuove terapie, comprese quelle che riguardano gli allergici agli acari nell’asma e i nuovi farmaci biologici che nell'arco di due anni combatteranno proprio l’asma. Novità anche sul fronte BPCO: oggi vengono valutate, in primo luogo, le problematiche degli immunomodulatori, ossia la possibilità di aumentare le difese immunologiche dei pazienti e, in secondo luogo, la possibilità di assegnare la giusta terapia".

RINITE ALLERGICA: TERAPIE E RISCHI - "Il paziente ha altissime aspettative sulle terapie per le riniti allergiche - spiega laProf.ssa Erminia Ridolo, docente di Allergologia e Immunologia Clinica presso l'Università di Parma e membro SIAAIC- ma anche molta paura di quelli che possono essere gli effetti collaterali, come la sedazione provocata dagli antistaminici. Ciò si traduce in un atteggiamento restio dei pazienti nei confronti dei farmaci opportuni. Inoltre, il paziente affetto da rinite soffre spesso di comorbidità (come ad esempio i disturbi del sonno) e opta per farmaci che curino queste ultime, senza dare rilevanza alla patologia principale. Più del 55% che fa una multi-terapia, prendendo non solo l’antistaminico, ma anche uno steroide nasale. A completare questo quadro ci sono coloro che fanno uso della medicina alternativa, ottenendo informazioni su canali non sempre affidabili. Prima di arrivare dai medici specialisti, dunque, più del 55% dei pazienti ha preso più di una medicina".

NUOVE FORME DI RINITE - Le ultime forme di rinite che sono emerse appartengono a una tipologia di cui non si riesce a dimostrare chiaramente un’origine allergica nel senso classico della parola, con la positività quindi dei test allergometrici cutanei o delle IgE specifiche nel sangue. Si tratta di riniti che però dal punto di vista clinico sono esattamente identiche a quelle allergiche classiche.

"Queste manifestazioni sono estremamente fastidiose per il paziente - afferma Massimo Triggiani, Professore Associato Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università  di Salerno, e membro SIAAIC -  si ha il naso chiuso, non si percepiscono bene gli odori, si hanno dolori facciali. Sono però le stesse caratteristiche di un raffreddore allergico: in questi pazienti facciamo specifici test allergologici, ma abitualmente non troviamo specifiche positività, neanche all’acaro della polvere, il più classico degli allergeni perenni. Ci sono molti meccanismi dell’immunità innata che partecipano allo sviluppo di queste forme di rinite: delle cellule molto importanti che si sviluppano nel naso sono le cellule linfoidi innate, ovvero dei linfociti che non riconoscono in senso classico l’antigene, ma sono attivate da prodotti batterici o virali per esempio, per poi sviluppare la classica risposta attivando altre cellule nel naso come per esempio gli eosinofili, i mastociti, che poi portano alla produzione di mediatori che danno i sintomi della rinite.

IL CONSIGLIO DEGLI SPECIALISTI - E' consigliabile evitare antistaminici che possono dare sonnolenza. Meglio ricorrere a prodotti più recenti, come la bilastina, il cui uso è incentivato dai recenti studi: si tratta di una molecola di ultima generazione, che non provoca sonnolenza e non ha effetti cardiotossici, temuti da molti pazienti affetti da altre patologie; è anche una molecola molto comoda perché non ha bisogno di nessun adeguamento né dosaggio in caso di disturbi a livello renale o al fegato grazie al suo metabolismo.

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