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Torino: tossicodipendenze fenomeno sempre più multiproblematico

di Redazione

Il Dipartimento Dipendenze 1 dell’ASL TO 2, diretto dal Dott. Emanuele Bignamini, per primo ha proposto i criteri scientifici di identificazione del paziente multiproblematico, applicabili alla realtà sociosanitaria, e ha concretamente individuato una specifica tipologia di intervento, attuando all’ASLTO2 il progetto “Tandem”.

TossicoTORINO. La dipendenza è progressivamente diventata una patologia multi-fattoriale ad andamento cronico recidivante alla quale i servizi sanitari devono poter dare risposte adeguate.

Il Dipartimento Dipendenze 1 dell’ASL TO 2, diretto dal Dott. Emanuele Bignamini, per primo ha proposto i criteri scientifici di identificazione del paziente multiproblematico, applicabili alla realtà sociosanitaria, e ha concretamente individuato una specifica tipologia di intervento, attuando all’ASLTO2 il progetto “Tandem”.

Entrambi saranno presentati venerdì 19 giugno alle ore 9.30 nell’ambito del convegno nazionale FederSerD, sessione Regione Piemonte e Valle d’Aosta, allo Star Hotel Majestic, in corso Vittorio Emanuele 54 a Torino.

“Il nostro Dipartimento studia il problema della multiproblematicità delle tossicodipendenze sin dal 2008 - spiega il Dott. Emanuele Bignamini, Direttore Dipartimento Dipendenze 1 ASL TO 2 – e ha evidenziato una serie di caratteristiche ricorrenti che, rigorosamente verificate negli anni, hanno reso possibile la formulazione di criteri oggettivi per una definizione scientifica di multiproblematicità”.

 

“Pertanto oggi si può affermare che un paziente tossicodipendente è multiproblematico quando soddisfa i seguenti cinque criteri – precisa il Dott. Enrico De Vivo, Responsabile Area Ricerca del Dipartimento Dipendenze 1 ASL TO2 – presenta compromissione fisica e/o funzionale medio-grave, rilevabile con scale ad hoc; è affetto da almeno una patologia sanitaria di tipo cronico oltre la tossicodipendenza; ha un reddito non sufficiente all’automantenimento; non ha abitazione o essa è inadeguata e la rete familiare è essa stessa inadeguata o problematica”.

I dati della ricerca effettuata dal Dipartimento Dipendenze 1 dell’ASL TO 2 evidenziano che, su un campione di 1003 pazienti in totale, ben il 23% risulta essere multiproblematico (231 pazienti), di cui il 75% di sesso maschile (174 pazienti) e il 25% di sesso femminile (57 pazienti), con un trend percentuale in aumento dell’8 % nella popolazione tossicodipendente negli ultimi quattro anni e il 13% in remissione stabilizzata dalla dipendenza senza più terapia specifica.

“Poiché finora i SerD non avevano percorsi clinici assistenziali specifici per questa tipologia di pazienti, per i quali l’inserimento in strutture non adeguate ai problemi può comportare un trattamento non totalmente aderente a questa realtà complessa o un aumento inutile dei costi – spiega la Dott.ssa Marilù Foti, Assistente Sociale coordinatrice Dipartimento Dipendenze 1 ­­– il nostro Dipartimento si è interrogato sugli interventi più idonei, individuando come ottimali gli interventi a domicilio volti all’autonomizzazione, avvicinandosi a modelli assistenziali più tipici del settore psichiatrico e della disabilità”.

 “Da qui nasce nella ASL TO 2 TANDEM, progetto di assistenza domiciliare che opera in collaborazione con altri servizi, come il Privato Sociale – continua la Dott.ssa Foti – agendo su ben tre direttrici: interventi in supporto alla quotidianità, interventi socio-educativi e interventi mirati alla socialità, per mantenere l’autonomia funzionale e rallentare il deterioramento dei pazienti, attivando protocolli operativi multidisciplinari e percorsi di intervento integrati, con sinergia tra le risorse sanitarie e sociali”.

 “Sperimentato da un anno, il progetto ha dato risultati incoraggianti e pertanto proseguirà nel 2015 ­ ­conclude il Dott. Bignamini – tra i venti pazienti seguiti si è evidenziata una considerevole diminuzione dell’uso e abuso di sostanze stupefacenti e alcol, con periodi significativi di astensione, nonché una diminuzione di accessi al Pronto Soccorso per abuso di sostanze e per problemi socio-sanitari correlati e una buona adesione ai percorsi d’intervento integrati”.

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