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editoriale

25/12 è nato, con parto cesareo, Gesù.

di Fabio Albano

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Marito e moglie venivano da un piccolo paese dell’entroterra, con mezzi di fortuna sono arrivati, lunedì 23 alle ore 22.00 circa, nel nostro ospedale. La mamma, futura, aveva già forti contrazioni ma membrane integre. Subito è stata messa in osservazione e monitorata dalle ostetriche di turno. All’ecografia risultava una mal rotazione del feto, ma l’esame cardiotocografico non dava segnali di sofferenza fetale. Si è deciso, comunque, di ricoverare la Signora, viste, anche, le raccomandazioni ricevute da Persona influente e “molto in alto”.

Nelle ore successive al ricovero non vi sono state particolari criticità. Il collo, uterino, risultava chiuso, la vagina stretta e la presentazione del feto di spalla.

 

Si stava andando verso un periodo di “LATENZA PROLUNGATA”. Infatti le condizioni erano di “IPOCINESIA UTERINA”, “COLLO UTERINO IMPREPARATO” e “SPROPORZIONE FETO-PELVICA”. Per questo insieme di motivi si è cominciato a pensare ad un possibile “PARTO CESAREO”, nonostante le insistenze del futuro padre e delle “personalita’ altolocate”.

 

Nelle 10 ore successive non vi è stata alcuna modificazione dinamica se non la “ROTTURA DELLE MEMBRANE”. A questo punto abbiamo deciso di non aspettare più di 12 ore e di procedere a stimolazione con ossitocina, nel tentativo di indurre il “PERIODO DI TRAVAGLIO”, in modo da poter creare le condizioni di espletamento del parto.

 

Queste ore sono state caratterizzate da un via-vai di “ personalità” che hanno contribuito a creare un clima di tensione e di insicurezza che non ha giovato ne hai futuri genitori ne al personale in servizio! Abbiamo compreso che ci saremmo trovati a dover fronteggiare una situazione assolutamente insolita, quasi come se fosse una condizione “TRASCENDENTALE”!

 

Ore di eccitazione mista a preoccupazione che non contribuiscono a mantenere mente lucida e nervi saldi! Nonostante questo insolito clima abbiamo proseguito nell’espletamento di tutti nostri doveri, anche, nei confronti delle altre neo-mamme e future-mamme. Le infermiere pediatriche hanno continuato nel loro lavoro, badare ai piccoli neonati, nonostante, non sole, avessero percepito un clima inconsueto.

 

La mattina del 24 è proseguita senza ulteriori stati d’allerta. La mamma, una ragazza di campagna, molto giovane ma molto risoluta, aveva deciso di lasciare qualsiasi decisione ai Medici e alle Ostetriche. Il, futuro padre, uomo più maturo e un pò rude nelle sue esternazioni, era maggiormente orientato verso un parto naturale; quasi come se non vi fossero alternative! Forse, anche, sollecitato dalle persone che gli stavano accanto.

 

Sempre in mattinata l’Anestesista di turno ha proposto alla giovane futura mamma, l’analgesia al parto. Maria, il nome della giovane, si è consultata con il marito, Giuseppe, il quale ha “ASSOLUTAMENTE VIETATO QUALSIAISI FORMA DI AIUTO”, adducendo, al fatto, che nella sua famiglia tutte le sue ave avevano partorito nel modo in cui la natura ha disposto!

 

Nelle prime ore del pomeriggio tutti i controlli eseguiti non davano alcun segno di instabilità materno-fetale.

 

Verso le ore 22, del 24 dicembre 2013, le contrazioni sono aumentate e di frequenza e di sensibilità dolorosa.

 

Si è deciso di proseguire il monitoraggio, avvertendo, però, il personale della sala operatoria di un possibile cesareo all’urlo!

 

Grande concitazione dovuta, anche, al perenne via-vai di eminenze!!!

 

Verso le 23,30 la situazione è precipitata! Le contrazioni sono diventate dissociate, e di scarsa efficacia! A questo punto si pone per il trasferimento in sala operatoria per parto cesareo! Il marito ed i parenti di Maria hanno avuto un momento di indecisione, poi, più per riguardo verso il nascituro, mi sa che deve essere di dinastia importante, che per amore verso la futura mamma hanno deciso di accondiscendere!

 

Ore 23,45 l’anestesista esegue, con successo, anestesia spinale. Ore 23,54 si procede ad incisione secondo Pfannestiel. La tecnica chirurgica è quella ideata dal Ginecologo ISRAELIANO (Ebreo?) Michael Stark, tecnica che prevede un maggior rispetto delle condizioni anatomiche, grazie a manovre di digitoclasia, ed una più rapida chiusura degli strati grazie alla non ri-peritoneolizzazione.

 

Ore 00,00 la CREATURA nasce, però che strano nome Gesù. La mamma lo accoglie tra le braccia e gli dice: SARAI UN RE!

 

Gesù viene portato su in reparto dove le Infermiere pediatriche hanno provveduto ai primissimi bisogni del neonato. Viene fatto vedere al Padre che lo solleva verso il cielo e gli predice un futuro importante!

 

Ore 00, 23 la procedura chirurgica è terminata. Maria viene pulita, e quando ben sistemata riavviata al reparto di degenza.

 

Considerazioni finali di un Infermiere di sala operatoria: se non avessimo immaginato, prima, ed eseguito, poi, un parto cesareo la “CREATURA” non sarebbe NATA VIVA, probabilmente anche la salute della mamma avrebbe subito conseguenze importanti.

 

Credo che del Ginecologo e delle Ostetriche, fra 30 anni, non si ricorderà nessuno, ma fra 2000 ANNI del neonato si ricorderanno in parecchi! Come è strano il mondo, come è strana la vita. Basta poco per cambiare il corso della storia, a volte basta un CESAREO!

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