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Mieloma multiplo: due nuove armi terapeutiche in Italia

di Chiara Sideri

Il mieloma multiplo rappresenta circa il 10% delle neoplasie ematologiche e, nonostante i progressi raggiunti, resta una patologia cronica recidivante per la quale l’obiettivo clinico è prolungare la remissione e migliorare la qualità di vita. In questo scenario, due recenti decisioni regolatorie segnano un importante passo avanti nella gestione terapeutica: il parere positivo del CHMP per isatuximab in prima linea e l’approvazione AIFA della rimborsabilità per elranatamab nelle forme recidivate e refrattarie.

Isatuximab: nuova opzione per la terapia di induzione pre-trapianto

iniezione sottocutanea

Il 24 giugno 2025 il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’EMA ha espresso parere favorevole all’estensione dell’impiego di isatuximab (anticorpo monoclonale anti-CD38) in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone (regime VRd), per il trattamento di prima linea nei pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi eleggibili al trapianto autologo di cellule staminali.

Il dato emerge dallo studio multicentrico randomizzato di fase III GMMG-HD7, condotto su 662 pazienti in Germania. L’aggiunta di isatuximab al regime VRd ha determinato un significativo incremento della negativizzazione della malattia minima residua (MRD) dopo induzione e trapianto, unitamente a un prolungamento della sopravvivenza libera da progressione (PFS), definendo così un nuovo standard di trattamento in prima linea. L’approvazione formale della Commissione Europea è attesa nei prossimi mesi.

Impatto clinico e prospettive terapeutiche

  • Isatuximab in prima linea (TE‑NDMM): se approvato definitivamente, offrirà una combinazione potente in un momento decisionale cruciale, potenziando la profondità della risposta e migliorando gli outcomes a lungo termine.
  • Elranatamab in fase avanzata (RRMM): la rimborsabilità apre una nuova opzione per pazienti triplo-refrattari, con evidenze promettenti di risposta duratura e sostenibile nel tempo.

Questi due eventi segnano un’importante evoluzione nel trattamento del mieloma multiplo, offrendo soluzioni terapeutiche innovative in fasi diverse di malattia. L’integrazione di anticorpi anti‑CD38 in prima linea e di anticorpi bispecifici nelle fasi avanzate testimonia il progresso della ricerca clinica e la necessità di un approccio organizzativo multidisciplinare adeguato.

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