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Grillo (M5s) e Miotto (PD), confronto tra le mozioni approvate sul personale del SSN

di Rosario Scotto di Vetta

M5S PD turnover mobilità

Alla Camera si è discusso di Sanità e i deputati sono scesi in campo a difesa del personale del Ssn. Complessivamente sono state approvate sette mozioni sullo sblocco del turnover, sulla mobilità dei professionisti tra gli Enti del SSN e sulla formazione degli operatori sanitari.

M5S PD turnover mobilitàQuelle di Grillo (M5S), Miotto (Pd), Calabrò (Ap), Nicchi (Sel), Palese (Fi), Vargiu (Sc),Rondini (Ln) e Gigli (Pi-Cd) sono le otto mozioni presentate, sette delle quali approvate dalla camera all’unanimità con parere favorevole del Governo. Solo quella presentata da Sel non è passata poiché non ha accettato le modifiche richieste nell'esecutivo. Le mozioni del M5s e del PD approvate dalla Camera impegnano il Governo ad apportare modifiche sostanziali al blocco del turnover che, da accertamenti successivi, non ha mai portato ad un risparmio nella spesa sanitaria. Grillo accusa il Ministro Balduzzi di aver voluto ridurre il numero dei posti letto senza che avesse fatto un conteggio economico relativo a quanto corrispondeva ridurre i posti letto ovviamente riducendo i servizi e i diritti ai cittadini, un dato che non è emerso in nessun documento depositato.

La pentastellare Giulia Grillo affronta la corruzione denunciando che la sanità è "anche il bancomat dei partiti perché dal 1992 si è deciso che le figure apicali delle aziende sanitarie dovevano essere di nomina politica e i risultati di questa lottizzazione politica della sanità li stiamo vedendo perché, signori, bloccare il turn over e bloccare la mobilità interregionale significa che i direttori generali possono fare i contratti, possono fare contratti ai medici, possono fare i contratti agli infermieri, possono fare contratti alle cooperative e, guarda caso, ogni volta prima delle elezioni c’è una valanga di contratti. Quindi è chiaro che c’è un'attenzione ad attingere dal punto di vista elettorale a tutti questi bei contratti".

Dall'altra parte, l'On. Gelli (PD) risponde alle accuse dicendo come nel complesso la politica non sia invasiva anche nel mondo della sanità. "Io non credo che il sistema sanitario pubblico possa essere considerato alla stessa stregua di un luogo del malaffare o dove tutti i nostri 700 mila operatori sono stati assunti perché amici di qualche politico di turno. Sarebbe un'offesa all'intelligenza di tanti bravi professionisti che operano in maniera dignitosa e hanno fatto i loro concorsi pubblici per poter essere assunti".

Mettendo a confronto le due mozione approvate si possono scorgere differenze che di fatto sono di grande importanze e riguardano il personale del SSN. Se il PD parla di "limitare il blocco del turnover" in quella del M5s si legge "ad assumere iniziative per una deroga al blocco del turnover applicandola anche alle regioni sottoposte ai piani di rientro". Ma non solo. Mentre il M5s insiste nel concetto di voler "semplificare ed attuare le procedure di mobilità interregionale del personale sanitario", la mozione a firma di Miotto, Gelli e altri del Partito Democratico riguarda la mobilità del personale del ssn solo a livello regionale come dimostrare l'espressione "a rimuovere, per quanto di competenza, gli ostacoli che di fatto, oggi, impediscono la mobilità a livello regionale". Ebbene sì, basta poco a confondersi, ma con l'appellativo "regionale" il PD vuole dar forza solo alla mobilitazione del personale circoscritta solo all'interno della regione di assunzione del dipendente pubblico.

La mobilità interregionale o extraregionale è di fatto quella più complessa considerando che fin da quando fu istituito Titolo V (momento storico in cui le Regioni hanno acquisito ampi poteri di decisione, di spesa e di organizzazione) gli Enti di Sanità pubblica hanno sempre mostrato poca simpatia e volontà, nonostante l’obbligo di legge, a concedere mobilità ai professionisti già insediati all’interno delle unità operative ove ne facevano richiesta. Dopo le forti pressioni da parte delle Regioni e vista l’imminente stesura della Riforma della Pubblica Amministrazione prevista dal Governo renziano, il Ministro Madia nell’estate del 2014 ha inserito il tanto contestato comma 1 dell’art. 4 della legge 114. Da quel momento il consenso dell’azienda nel cedere il dipendente diventa fondamentale per legge.

È di profonda necessità che venga sbloccata la mobilità interregionale a tutti i livelli: ci sono vincitori di concorso che hanno acquisito un diritto che i Direttori Generali hanno il dovere di rispettare. Tra l’altro, lo sblocco della mobilità, consentirebbe anche di liberare nuovi posti per i concorsi pubblici, contribuendo a riequilibrare un sistema precipitato nell’anarchia, con i medici e infermiere tenuti volutamente ‘sotto sequestro’ per soddisfare logiche di clientelismo politico.

Si riportano le richieste fatte al Governo dalle rispettive mozioni del M5s e del PD.

Mozione Miotto (PD) - impegna il Governo a predisporre una revisione complessiva dei vincoli imposti per la gestione del personale del Servizio sanitario nazionale con provvedimenti volti a favorire il ricambio generazionale; ad assumere iniziative per preservare la dotazione di personale attraverso assunzioni a tempo indeterminato nei servizi strategici come i servizi d'emergenza-urgenza, terapia intensiva e subintensiva, centri trapianti, assistenza domiciliare; ad assumere iniziative per limitare il blocco del turnover e, più in generale, per evitare l'adozione di vincoli che producono effetti perversi, perché riducono il personale dipendente ma aumentano il ricorso a personale precario e/o a servizi esterni molto spesso più costosi a parità di attività; a rimuovere, per quanto di competenza, gli ostacoli che di fatto, oggi, impediscono la mobilità a livello regionale; a valutare la necessità di assumere iniziative di competenza per introdurre una distinta area negoziale della dirigenza sanitaria del Servizio sanitario nazionale ai fini della stipula dei relativi accordi nazionali di lavoro, in aggiunta a quelle già attualmente previste, visto che la dirigenza medica veterinaria e sanitaria costituisce oltre l'80 per cento di tutta la dirigenza pubblica contrattualizzata. (1-00899)

Mozione Grillo (M5S) - impegna il Governo ad istituire, in sede di Conferenza Stato-regioni, un tavolo di confronto al fine di individuare le modalità di rivisitazione, nel rispetto della programmazione come stabilito dalle normative vigenti, delle norme di gestione del personale degli enti e delle aziende del Servizio sanitario nazionale, facendo sì che i risultati del tavolo di lavoro sopra indicato siano presentati entro il corrente anno; al fine di assicurare il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, ad assumere iniziative per una deroga al blocco del turnover del personale del Servizio sanitario nazionale, applicandola anche alle regioni sottoposte ai piani di rientro; ad assumere le iniziative di competenza, anche di concerto con la Conferenza delle regioni e delle province autonome, al fine di semplificare ed attuare le procedure di mobilità interregionale del personale sanitario in relazione alle piante organiche e alla garanzia di assicurare i livelli essenziali delle prestazioni in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale. (1-00767)

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