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Infermieri: 30.000 in più o in meno? E le istituzioni latitano

di Fabio Albano

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GENOVA. A Genova si dice che i numeri li da il lotto! Cara Presidente, A.S., per Lei i numeri sono tali e basta....ma dietro ogni numero c'è una persona e dietro ogni persona c'è... superfluo aggiungere altro. Come pensare che la nostra categoria possa uscire indenne dalle traversie nazionali! Come si fa a capire se siamo in esubero o in difetto, se le razionalizzazioni regionali, per lo meno qui in Liguria, stentano a prendere forma? E di chi è la responsabilità? delle Regioni, dello Stato, dell'Università, dei sindacati ! Del nostro senso di appartenenza allo Stato e del senso civico di noi italiani!

Si chiudono Ospedali, si accorpano reparti, si uniscono specialità tra differenti enti di appartenenza, come poter pensare che tanti tagli lineari, altro che razionalizzazione, possano succedere senza intaccare il numero di professionisti coinvolti nei processi di cura? Appare evidente che chi ci governa, Stato e/o Regioni, non hanno programmazione comune, ma solo accordi politici volti a diminuire le perdite di consenso elettorale.

 

Si è mai sentito di chiusure di reparti motivati da inefficienze? No, si parla solo di chiudere unità operative in base alla localizzazione territoriale, come se vivere in paesi distanti dai grossi centri urbani, sia una colpa; come se la vita di queste persone rappresenti un minus rispetto alle vita di chi vive in città;  oppure chiudere determinati reparti senza tener in alcuna considerazione la qualità delle prestazioni erogate e del perchè di, eventuali, outcome efficienti ed efficaci.

 

Tagli lineari senza tener in alcun conto le competenze e la professionalità dei Lavoratori tutti ! Senza tenere in conto la percezione, da parte dell'utenza, delle prestazione erogate !

 

Oggi, poi è praticamente impossibile capire quale sarà il destino di molti professionisti della salute, ma anche di molti futuri Pazienti, in quanto la nostra Ministro, ha annuncitao le dimissioni. Ma proprio Lei Signora Ministro, che aveva detto di avere tanto a cuore la salute pubblica e tutti i suoi professionisti !!!!!!

 

Dovremo aspettare un nuovo Governo, che provi a legiferare, a dirci quanti sono i soldi pubblici da destinare alla sanità, anch'essa pubblica. Intanto le cose vanno sempre peggio!

 

Oramai anche noi Infermieri dobbiamo acquisire coscienza del fatto che siamo una categoria in estrema difficoltà, che i nostri giovani Colleghi lauerandi, non troveranno facilmente lavoro se non in condizione di scarsa dignità!

 

Saranno anni duri per noi Infermieri come per tutte le categorie di lavoratori. Per questo ringraziamo la nostra politica, i nostri sindacati e tutti quelli che ci hanno voluto "aiutare".

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