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il Punto | Infermieri disoccupati e precari a Montecitorio

di Carlo Leardi

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ROMA. Mercoledì 20 Novembre, un gruppo di infermieri disoccupati e precari composto da professionisti giunti da tutta Italia, ha manifestato difronte il palazzo di Montecitorio il disagio che la categoria sta vivendo soprattutto negli ultimi anni.

 

In prima mattinata, Annalisa Silvestro, Presidente della Federazione Nazionale Ipasvi nonchè Senatrice della Repubblica, si è intrattenuta con i suoi colleghi infermieri per circa un'ora ed ha attentamente ascoltato le richieste provenienti dal gruppo di manifestanti. La Presidente, ha informato i presenti riguardo il proprio operato in commisione sanità, dove tra l'altro, nella stessa giornata della manifestazione, è stato affrontato il decreto riguardante le nuove competenze degli infermieri. I temi del colloquio, seppur informale, sono stati quelli che ultimamente infiammano le discussioni all'interno della categoria, dalla disoccupazione ed il precariato ormai dilaganti, alle nuove competenze passando per il "problema" infermiere volontarie (alias crocerossine). Le risposte della Presidente sono state chiare ed esaurienti, e particolarmente gradite sono state le sue affermazioni riguardo eventuali altre proteste che nei prossimi mesi potranno essere attuate se le istituzioni dovessero rimanere sorde davanti alle richieste degli infermieri. Va precisato che nessuno sciopero sarà indetto dalla Federazione Nazionale, ma la stessa non si opporrà a nessuna iniziativa che gli infermieri dovessero decidere di attuare, sempre nel rispetto delle leggi vigenti.

 

Una delegazione di infermieri che prendevano parte alla manifestazione è stata ricevuta a Montecitorio dai parlamentari del Movimento 5 Stelle Andrea Cecconi e Giorgia Grillo. I due deputati sono stati molto disponibili ad ascoltare richieste e proposte che la delegazione ha loro presentato, e hanno garantito il proprio impegno all'interno delle commissioni di cui fanno parte, affinchè la voce della categoria infermieristica non resti inascoltata. Anche in questo caso si è parlato di disoccupazione, dell'operato delle cooperative che troppo spesso sfruttano a vario titolo i professionisti italiani con lavori inadeguati e stipendi miseri, delle agenzie interinali che in molte realtà forniscono personale infermieristico alle aziende con gli stessi effetti provocati dalle cooperative. Da questa discussione è emersa la necessità di interfacciarsi con tutte le forze politiche per cercare una soluzione alle varie problematiche affrontate.

 

Grande disponibilità è stata dimostrata anche dall'onorevole Monica Gregori e dall'onorevole Ileana Argentin del Partito Democratico, le quali hanno ricevuto la delegazione di manifestanti nel primo pomeriggio di mercoledì. Anche qui i temi affrontati sono stati i medesimi, e anche in questo caso è stato manifestato un interesse da parete delle deputate a non lasciar cadere nel vuoto le richieste degli infermieri italiani. Si è parlato di sblocco del turn over e dello scorrimento delle graduatorie, ed anche in questo caso le due deputate si sono mostrate disponibili ad aiutare gli infermieri, facendo però presenti quelle che sono le difficoltà in campo economico che il Paese si sta trovando ad affrontare soprattutto nell'ultimo periodo. E' stata presentata anche la proposta di "bloccare" o quantomeno ridurre gli accessi ai corsi di laurea in Infermieristica, al fine di non produrre altri infermieri che resteranno senza un lavoro per molto tempo, data la situazione economica attuale. Da questo confronto molto costruttivo, è emersa altresì la necessità da parte del gruppo, di invitare le istituzioni a procedere ad un censimento di tutti gli infermieri in Italia, al fine di poter capire quali siano le vere necessità di personale delle varie strutture ed aziende e quanti siano invece gli infermieri che si trovano ad affrontare lo spettro della disoccupazione.

 

Non meno importante, è stata la presenza in piazza del Segretario del Nursind Andrea Bottega, giunto a Montecitorio per portare la vicinanza e la solidarietà del sindacato agli infermieri che erano lì a manifestare. Anche Bottega ha potuto spiegare ai colleghi in piazza quali siano gli obiettivi che il sindacato da lui rappresentato si è prefissato di raggiungere, ed è stato positivo notare come gli stessi siano sovrapponibili alle richieste di chi è sceso in piazza a manifestare. Il presidente Bottega ha comunque manifestato l'intenzione di continuare a supportare insieme al Nursind la protesta degli infermieri, assicurando il massimo sostegno del sindacato al gruppo di infermieri disoccupati e precari.

 

Prima che si concludesse la manifestazione, preme sottolineare che gli infermieri scesi in piazza hanno osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime della tragedia che ha colpito la Sardegna.

 

Sicuramente il numero di infermieri presente mercoledì a Montecitorio non è stato enorme, ma la giornata è servita comunque a segnare un nuovo percorso da intraprendere per interfacciarsi con le istituzioni e per confrontarsi con le stesse su quelle che sono le problematiche che da sempre affliggono la nostra professione.

Una piccola considerazione di carattere personale: in piazza erano presenti infermieri provenienti da varie realtà italiane, dalla Basilicata, Puglia, Liguria, Toscana ecc..., infermieri disoccupati che pur di far sentire la propria voce, si sono "autotassati" pur di raggiungere la Capitale a proprie spese. Esigua è stata la presenza di colleghi provenienti da Roma e dal Lazio in generale, sicuramente più vicini al luogo della manifestazione e quindi con più possibilità di partecipare alla stessa senza troppi sacrifici economici. E' vero, in un periodo come quello attuale in molti hanno perso la speranza di veder qualcosa cambiare, e quindi spesso si reputano inutili tali tipi di protesta, ma il bilancio della giornata di mercoledì è da ritenersi positivo, visto soprattutto l'interessamento delle istituzioni alla nostra situazione.

 

Un vento di cambiamento pare cominci a soffiare, e per alimentarlo, basterebbe unirsi a chi, stanco di una situazione che perdura da troppo tempo, decide di non rimanere più a guardare ma di mettersi in gioco in prima persona.

 

Un giorno, forse non troppo lontano, qualcosa cambierà e finalmente si comincerà a camminare in un'altra direzione; quel giorno, qualcuno potrà dire "Io c'ero ed ho dato il mio contributo". Quanti altri vorranno impegnarsi e manifestare così da poter un giorno dire la stessa cosa?

 

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