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editoriale

Infermieri e patto per la salute

di Fabio Albano

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GENOVA. La Ministro o Ministra della salute quest’estate ha reso noto l’ennesimo patto per la salute riguardante il triennio 2013/2015. Ennesimo perché solo dodici mesi prima, l’allora Ministro Balduzzi, ne aveva pubblicato un altro. Naturalmente la proposta della Lorenzin è una cornice con la tela ancora vuota. Vuota nei contenuti specifici ma piena di buoni propositi, da mediare nell'ordine con Regioni, finanza pubblica, partiti politici, lobbies varie (farmacisti, medici..), costruttori edili e architetti per l’edilizia sanitaria, leggi nazionali e regionali e altro che sicuramente al momento mi sfugge.

 

 

Praticamente una sciocchezza! Siamo tutti abituati, almeno qui in Italia, a veder sbocciare iniziative capaci di risolvere intrecci ben peggiori che i “piccoli problemi” che affliggono la nostra sanità’. O forse a qualcheduno di noi, in questi anni, è sfuggito qualche piccolo particolare?

 

Bene, NOI INFERMIERI ci sapremmo accontentare di molto meno! Ma questo meno cosa è? Niente di particolare, basterebbero decisioni efficaci ed efficienti che abbiamo la forza di resistere, almeno, una decina d’anni, e non leggi e leggine con scarsissime probabilità di durata o addirittura con ancor meno possibilità di applicazione. In poche parole un qualcosa di strutturale!

 

Di che altro potremmo accontentarci…mah ….. ah si… mi viene in mente, magari risparmiare qualche soldino pubblico cominciando ad eliminare qualche consulenza inutile. Così, mi si potrà obiettare che il risparmio è veramente minimo. Infatti, magari, è proprio così, ma risulterebbe altrettanto lampante come un segnale di rinnovamento e trasparenza che tanto bene farebbe, per esempio, a NOI INFERMIERI, e perché no AI CITTADINI

 

Ci farebbe molto piacere, sempre a NOI INFERMIERI, che qualcuno cominciasse a chiedere alla nostra categoria un minimo di orientamento sulle possibili evoluzioni delle dinamiche pertinenti alla “questione sanità pubblica”. Nessuno si offenda.

 

Sinceramente, in questo contesto socio-economico drammatico, siamo poco interessati alla possibile evoluzione COLLEGIO- ORDINE, probabilmente perché ignari della valenza di questa conquista. Ebbene si, siamo dei “sempliciotti”. Lor Signori devono sapere che, sempre in questo drammatico contesto, siamo molto appassionati a seguire le vicende dei nostri ospedali ( chiudono, non chiudono, saranno ridimensionati….mah), dei nostri colleghi, specie i giovani e quelli in odore di pensionamento.

 

Forse ci sta sfuggendo il, piccolo particolare, che l’istituto della mobilità, anche per i dipendenti della sanità pubblica, è cosa concreta. Ah dimenticavo, ci sta a cuore, anche, la salute dei NOSTRI CARI

 

Lo so, lo so..siamo degli inutili sentimentalisti, e poi di questi tempi… uffa che noia! Non possiamo permetterci in questi frangenti economicamente critici, di pensare a cose così minime, come la gestione della salute e della malattia delle persone, magari anche sconosciute. 

 

Mi rendo conto che non siamo in grado, sempre NOI INFERMIERI, di saper apprezzare i tagli orizzontali e i vari accorpamenti tra enti ospedalieri e reparti, tali da minimizzare le sedi. Sapete, abbiamo solo una laurea breve ed alcuni Master, ah scordavo, qualcheduno che conosco ha anche una LAUREA MAGISTRALE, e …pensate un mio amico ha perfino un DOTTORATO!

 

Tra i tanti nostri minimi desideri ci sarebbe, pure, la speranza di vivere equanimi possibilità tra tutti NOI. Mi spiego meglio, almeno ci provo. A noi operatori di FRONT LINE non è cosa molto gradita sapere che ci sono colleghi che hanno saputo cavalcare l’onda universitaria, sino a diventare persone che trattano della nostra professione e professionalità con la presunzione di saper intendere i nostri voleri!

 

Ci sarebbe un’ennesima, ma piccola piccola, cosina, praticamente solo un dubbio. La nostra Presidentessa è in una posizione di “CONFLITTO DI INTERESSI”? Si può chiamare, presuntuosamente così, il fatto che ELLA ricopra la presidenza di un’associazione APARTITICA ed APOLITICA come il COLLEGIO NAZIONALE IPASVI, e contemporaneamente risulti SENATRICE della REPUBBLICA?

 

Basta, basta… mi sembra di sentire bisbigliare lo sfortunato lettore di queste poche e noiose righe…. Questi INFERMIERI sono dei melanconici insoddisfatti! No caro sventurato lettore, noi siamo solo professionisti che continuano ad amare il loro “mestiere” e cercano di mantenere fede al loro CODICE DEONTOLOGICO, nel rispetto personale, dei loro famigliari e di tutti i cittadini bisognosi delle loro cure, NESSUNO ESCLUSO.

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