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Ordini

Legge Lorenzin bocciata dall’Antitrust

di Leila Ben Salah

L’Antitrust boccia la legge Lorenzin e il passaggio da collegi a ordini. Nella relazione annuale dell’Agcm, infatti, si legge la non opportunità di costituire nuovi ordini professionali e nuovi albi per le professioni sanitarie non mediche.

Giudicata non opportuna la costituzione di nuovi ordini

Una doccia fredda quella che arriva dall’Agcm e investe in pieno i nuovi ordini delle professioni infermieristiche. Nella sua relazione annuale, infatti, l’Antitrust parla proprio della legge Lorenzin e punta il dito contro i nuovi ordini professionali.

A fronte di tale riforma – si legge infatti nella relazione - l’Autorità coglie l’occasione per ricordare che in passato è intervenuta più volte proprio in materia di professioni sanitarie, delineando un orientamento specifico nell’ambito di quello generale sulle professioni. In particolare, è stata evidenziata la non opportunità di costituire nuovi Ordini professionali e nuovi albi per le professioni sanitarie non mediche se non in casi eccezionali atteso che, sotto il profilo della qualificazione professionale, le esigenze di tutela del consumatore possono essere soddisfatte con la previsione di un apposito percorso formativo di livello universitario obbligatorio, peraltro già previsto dal nostro ordinamento per quasi tutte le professioni citate.

"Il parere dell’Agcm è, appunto, un parere, che come sottolineato nella relazione è stato già dato in precedenza. Il parere rientra nelle funzioni dell’Agcm, che ogni anno “presenta una relazione annuale al Presidente del Consiglio dei Ministri, ove fa il punto sull'applicazione della normativa concorrenziale in Italia; oltre a ciò ha la possibilità di esprimere pareri sulle norme che regolano il mercato; segnala al Parlamento, al Governo e ad enti territoriali le situazioni distorsive della concorrenza".

La discussione quindi è, ancora una volta, politica. Perché la relazione nelle mani del Presidente del Consiglio dei Ministri potrebbe intraprendere un percorso verso l'abrogazione della legge. Non dimentichiamo che nella scorsa legislatura il M5S ha votato contro l’approvazione della legge ed oggi, con la Lega, ha una solida maggioranza.

Servirà ancora una volta l’unione professionale per non perdere quanto “conquistato”"

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