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Si licenzia l'infermiera, negò la pillola del giorno dopo

di Rosario Scotto di Vetta

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VOGHERA. Finita al centro delle polemiche nei giorni scorsi, si è dimessa l’infermiera che avrebbe negato per ben due volte l’accesso al reparto di ginecologia dell’ospedale di Voghera (Pavia) ad altrettante ragazze che volevano farsi prescrivere la pillola del giorno dopo.

 

Due giorni fa Margherita Ulisse ha presentato le sue dimissioni subito accolte dall’Azienda. In una nota si legge: “L’Azienda ospedaliera della Provincia di Pavia, a seguito delle notizie riportare in questi giorni da numerosi organi di stampa, al fine di chiarire la vicenda, dopo aver avviato una procedura di indagine interna per chiarire l’accaduto ed eventuali responsabilità, comunica che ha accolto le dimissioni volontarie, formalizzate in data 6 ottobre 2014, dell’infermiera al centro delle vicende. Nel rispetto delle norme contrattuali le dimissioni andranno a decorrere dall’1 gennaio 2015”.

 

L’infermiera 31 enne, originaria di Chieti, dipendente a tempo indeterminato presso l’Azienda Ospedaliera dal 2011, è stata fin dalla sua assunzione in servizio al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Voghera. Secondo quanto riportato dalle maggiori testate giornalistiche, avrebbe scelto di negare l’accesso alle due ragazze di venti anni che si erano presentate di notte per farsi prescrivere la pillola del giorno dopo.

 

“Non è vero che le ho minacciate – ha detto in sua difesa l’infermiera dopo che la notizia era diventata pubblica – Cercavo semplicemente di convincerle di salvare vite umane. Sono una cattolica praticante, ma la mia decisione deriva unicamente da motivi di coscienza e non religiosi. Anche noi infermieri abbiamo un codice etico e il dovere di dialogare se lo riteniamo opportuno".

 

Si legge che Margherita Ulisse sia stata ripresa dall’infermiere coordinatore e dal medico di turno per questo suo comportamento incongruo, una circostanza che non è mai stata confermata dai dirigenti dell’Azienda.

 

Non sono apparsi ulteriori commenti dell’interessata, bensì una delibera delle rassegnate dimissioni sottoscritta dal Direttore generale Daniela Troiano con il parere favorevole del Dirigente responsabile Risorse Umane Giovanna Beatrice e il Direttore Sanitario Antonino Bonaffini.

 

Da quando emerso dal pensiero comune dei colleghi infermieri dell’ospedale, sembra che le dimissioni di Margherita Chiara Ulisse  non siano tutto sommato così volontarie. Il sospetto che sia stata spinta a licenziarsi potrebbe essere fondato dal fatto che l’Azienda ospedaliera provinciale ha cercato di chiudere precocemente il caso diffondendo il comunicato che annuncia le dimissioni della lavoratrice.

 

Di sicuro le sue dimissioni, così precoci, sono segno di forte sofferenza dopo che la stampa nazionale ha fatto di lei oggetto di critica. Si possa davvero pensare che, in un impeto di umanità e buon senso, abbia deciso di rinunciare al suo lavoro? Fatto sta che se l’Azienda ha solo avviato una procedura di indagine interna, nell’ipotesi che l’infermiera abbia subito pressioni, sarà la procura a far luce sull’intera vicenda. 

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