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Liti tra infermieri e oss. E la paziente sta a guardare

di Paola Botte

Ormai è diventata una battaglia, una gara a chi non deve fare cosa. È la lotta di categorie tra oss e infermieri a cui si assiste sempre più spesso nelle strutture sanitarie e su Internet. Una partita tra squadre avversarie dove a vincere non sono né gli uni né gli altri e a perdere sono tutti. Compresi i pazienti, colpevoli solo di essersi trovati in mezzo a una bufera, scatenata da chi non ha capito il suo ruolo e non rispetta il lavoro altrui.

Quando nella lotta tra oss e infermieri a perdere è il paziente

corsia ospedale

La collaborazione tra oss e infermiere spesso non avviene in ospedale

Giada, più volte paziente di un noto ospedale del nord Italia ci racconta: Ho visto litigare più persone in sei anni di ricoveri in ospedale che in tutta la mia vita fuori. È triste che a dirlo sia una donna che per la sua patologia è costretta a numerosi ricoveri per farsi curare. È difficile per l'intero mondo sanitario dover ammettere che a volte l'immagine che passa all'utenza sia quella di un luogo sopraffatto dallo stress e dalla disunione tra colleghi. E anche se per fortuna non sono ancora i casi più comuni, si tratta pur sempre di fatti che accadono con maggiore frequenza e che meritano una riflessione. Complici di questo divario sono forse l'evoluzione delle competenze e l'aver perso di vista il vero obiettivo di questo lavoro: il paziente. Lo stesso che come Giada è stato più volte vittima di ripicche tra oss e infermieri.

Una volta per esempio, sono rimasta sporca di feci per un'ora - ricorda Giada - prima che qualcuno mi cambiasse il pannolone, solo perché l'oss di turno, in quei momenti occupata con la preparazione della sala per la dispensa, sosteneva che doveva farlo l'infermiere, che invece secondo lei non era impegnato. Dall'altro lato, l'infermiere che stava scrivendo le consegne non ha fatto un passo verso di me e ha atteso che arrivasse l'oss. Un'altra volta in corridoio ho sentito un oss rifiutarsi di aiutare l'infermiere a fare un clistere a una paziente, solo perché lui stava preparando il the. Io non sono del settore, ma è evidente che ci sia un problema di comunicazione tra queste due figure.

Forse la denuncia di Giada ha fatto centro. Perché forse il vero problema sta nella mancanza di volontà di entrambi di parlarsi, capirsi e accettarsi.

L'evoluzione delle qualifiche che ha portato gli infermieri ad essere sempre più specializzati e gli oss più competenti, in alcuni casi, è stato visto come un semplice avanzamento di grado, piuttosto che come un modo per rendere il lavoro dell'intero staff sanitario più fluido e sicuro. Un modo per parlare un linguaggio comune a beneficio del paziente.

Si è arrivati a credere di poter fare tutto o addirittura di poter superare i limiti oggettivi dati dal proprio percorso di studi. Frasi del tipo non sono il tuo schiavo, oppure non sono il tuo lavasederi lo dimostrano. E sono sempre più frequenti nei corridoi dei reparti, dove ad assistere c'è una platea di ammalati.

Anche i forum sul web oppure i commenti ad alcuni articoli di settore mostrano una realtà sanitaria profondamente segnata da questo divario.

Raramente i due professionisti riflettono sull'importanza del lavoro di gruppo e della divisione di ruoli. Due aspetti che stanno alla base del lavoro in équipe multiprofessionale.

L'infermiere dovrebbe essere più gentile e comprensivo nelle richieste esplicate all'oss? Sì, probabilmente a volte, per svariati motivi, perde di vista il garbo o il rispetto per le altre figure. Ma l'oss è sicuro di non avere dimenticato che la sua figura è nata come supporto al lavoro infermieristico? Che il fatto di avere più competenze non voglia dire cessare di collaborare e ostentare un'autonomia che di fatto non esiste? Forse è arrivato per entrambi il momento di smetterla di delegare, di voler prevalere a ogni costo sugli altri e di accusarsi.

È il caso di ricominciare a collaborare come una vera squadra e di ricordare che al centro di tutto c'è una persona bisognosa di cure. Una persona alla quale non interessa il titolo di chi ha di fronte, se medico, oss oppure infermiere. Ciò che gli interessa è essere ascoltato e curato. E per ottenere questo sa di avere bisogno della specificità di molti professionisti, diversi nelle competenze ma uguali per importanza.

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