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Infermiera

Ovunque io mi volti, respiro odio verso il mio lavoro

di Redazione

Sento che tra la mia generazione e quella passata non c’è stato un reale passaggio di consegne. Non a livello di conoscenze né del “saper fare”, perché tutto questo si studia. Parlo di passione. Passione per la nostra professione. Non c’è unione, né tantomeno unità.

Come ci si può definire professionisti?

Lavoro come infermiera da tre anni e mezzo e vi parlo come professionista che ama il suo lavoro, nonostante ultimamente il contesto in cui vivo mi porti ad odiarlo.

Non è questione di perdita di identità professionale, però. No. È che ovunque io mi volti, respiro odio verso il mio lavoro.

Lasciamo perdere per una volta il discorso “direzione/gestione/stato/stipendio”. Vi parlo di qualcosa di molto più tangibile, di qualcosa che viviamo direttamente sulla pelle ogni singolo giorno: durante il lavoro o manca la collaborazione con i colleghi oppure manca la fiducia interprofessionale.

Sento che tra la mia generazione e quella passata non c’è stato un reale passaggio di consegne. Di nuovo: non a livello di conoscenze né del “saper fare”, perché tutto questo si studia. Parlo di passione. Passione per la nostra professione. Non c’è unione, né tantomeno unità.

La gavetta l’abbiamo fatta tutti. Prima di diventare infermiera ho fatto altri lavori, altre gavette… ma questa gavetta oggi non posso che gridare quanto sia sterile. Si assorbe frustrazione, non collaborazione. Pregiudizi, non visione del futuro.

Come ci si può definire professionisti? Questa gavetta anche quando è “educata” è sminuente, magari anche prima era così e ce lo hanno sempre velato, però perché una volta si imparava con la voglia di lavorare e di crescere nella professione e ora che abbiamo tanti strumenti da poter utilizzare facciamo così fatica?

Come faccio ad assorbire dei concetti, a mettere in pratica le cose che so, con i miei strumenti, se sono sempre l'ultima ruota del carro, se io non mi sentirò mai un collega ma nemmeno un allievo bravo, se devo sempre e solo dimostrare?

Ma cosa devo dimostrare, poi? E a chi? Noi dobbiamo erogare assistenza. Cosa bisogna dimostrare, cosa devo vincere, dove sta il premio? Io i miei piani di assistenza non li sento mai completi, perché non c'è la diagnosi infermieristica, non c'è il piano di assistenza. Lo puoi gridare, ma non ti sente nessuno.

Quindi o non lo abbiamo mai voluto questo avanzamento oppure è stata tutta un'illusione. Parliamo di équipe… ma diciamocelo: siamo nel 2023 e non esiste. A volte c'è collaborazione, ma si può lavorare così? Che un turno va bene e dieci no? Che si lavora bene a seconda di chi c'è, perché per la maggior parte (non tutti) per la classe medica saremo sempre e solo degli assistenti.

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