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Oss obbligati a cambiare le lenzuola ai medici di guardia

di Redazione Roma

Ma anche adibiti al riassetto della stanza usata, con raccolta delle divise sporche. Lo denuncia la Uil provinciale di Salerno, che ha scritto una lettera ai vertici dell’Aou dopo varie segnalazioni. Ci interroghiamo sull’orribile abitudine di pretendere che le attività in questione vengano svolte dagli Oss, lamenta l’organizzazione sindacale.

La denuncia Uil: non è loro compito, basta con minacce quotidiane

A metà luglio è stata approvata presso il Senato la legge di conversione del Decreto “sostegni bis”, che riconosce il ruolo socio-sanitario per gli operatori socio sanitari, assistenti sociali e sociologi. Una vera e propria vittoria quella del riconoscimento del ruolo professionale dell’Oss. Da parte sua, Angelo Minghetti (Federazione Migep) ha dichiarato: La categoria ha fatto un grande passo avanti.

Purtroppo, però, in taluni casi se ne fanno altri dieci indietro. Basta osservare quanto sarebbe avvenuto presso l’Aou “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” a Salerno, dove gli operatori socio sanitari sarebbero stati adibiti al riassetto della stanza, al cambio di lenzuola del letto usufruito dal medico durante il turno di guardia nonché alla raccolta delle divise sporche.

A denunciarlo è la Uil provinciale, attraverso una lunga missiva – indirizzata al direttore medico del presidio Angelo Gerbasio, alla direttrice sanitaria Anna Borrelli, alla direttrice Sitra (Servizio infermieristico, tecnico e riabilitativo aziendale) Luciana Catena e al capo del dipartimento materno infantile, Giancarlo Accarino – inviata a seguito di numerose segnalazioni ricevute dall’organizzazione sindacale con particolare riferimento alla stanza del medico di guardia.

Ci interroghiamo sull’orribile abitudine di pretendere che le attività in questione – il rifacimento del letto utilizzato dal medico per la guardia e il riassetto della stanza con conseguente raccolta delle divise sporche – siano svolte dagli Oss, spiega la segreteria aziendale e provinciale della Uil. Che rincara la dose: L’aspetto ancora più grave è che gli operatori socio sanitari debbano vivere in un clima complicato ed essere costretti allo svolgimenti di compiti che non rientrano nelle loro mansioni. Di più, tutto questo sottrae tempo al reale compito dell’Oss che è l’assistenza al paziente.

Da qui, la richiesta di un veloce intervento da parte dell’amministrazione per porre fino al depauperamento costante del loro lavoro. Operatori socio sanitari che, in caso di rifiuto a svolgere una serie di compiti (che in realtà, va rimarcato, non gli competono), verrebbero minacciati di provvedimenti disciplinari da attuare. E anche questo aspetto andrà chiarito.

Ma anche Oss – poco più di 200 tra lavoratrici e lavoratori part-time, assunti dall’Azienda sanitaria di Caserta tramite cooperative – ai quali scadrà il contratto nel prossimo marzo e che per questa ragione rischiano di perdere il posto. A questo punto gli Oss di cooperativa chiedono che si apra una graduatoria provinciale e che vengano riconosciuti tanto l’esperienza quanto il servizio su campo, giorno dopo giorno.

Giornalista

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