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Presentazione podalica del feto

di Sara Visconti

La presentazione podalica del feto rappresenta la più comune malpresentazione in gravidanza. La testa del feto anziché essere impegnata nella pelvi materna, è rivolta verso il fondo dell’utero e così la parte che il feto presenterà per prima sarà il podice. Si possono avere diverse varianti di presentazione podalica: presentazione podalica completa (natiche e piedi) o presentazione podalica incompleta (varietà natiche, varietà piedi, varietà ginocchia, varietà miste).

Cos'è la presentazione podalica del feto e da cosa è causata

La presentazione podalica del feto si verifica nel 3-4% dei feti singoli a termine, con un’incidenza che aumenta al diminuire dell’epoca gestazionale.

In Italia, secondo i dati del Certificato di assistenza al parto (CeDAP), nel 2015 i parti con nato in presentazione podalica sono stati 4% del totale, in linea con i dati internazionali.

Non sono note le cause della presentazione podalica; studi osservazionali hanno rilevato correlazioni significative con fattori riguardanti la madre, il feto e la gravidanza che tuttavia spiegano solo una quota limitata della variabilità osservata nella frequenza di presentazione podalica:

  • Epoca gestazionale < 37 settimane
  • Polidramnios (liquido amniotico in quantità superiore alla media)
  • Gemellarità
  • Patologie malformative a carico dell’utero o della pelvi
  • Impianto placentare anomalo come placenta previa, o anomalie dell’adesione placentare come placenta accreta, percreta o increta
  • Malformazioni del feto

Presentazione podalica, le modalità di parto

Per molti anni la questione relativa alla modalità di parto più appropriata in caso di presentazione podalica a termine è stata controversa.

Nel 2000 è stato pubblicato il TermBreech Trial (TBT), un grande RCT multicentrico internazionale. Il TBT dimostra che in caso di presentazione podalica il parto vaginale comporta maggiori rischi per il feto rispetto al taglio cesareo elettivo.

Una recente revisione sistematica Cochrane di Hofmeyr et al. (2015) valuta gli esiti del taglio cesareo programmato rispetto al parto vaginale, in caso di presentazione podalica di un feto singolo a termine e conclude che un cesareo pianificato rispetto ad un parto vaginale abbia un ruolo cruciale nella riduzione della mortalità perinatale e morbosità neonatale, a discapito di un aumento della morbosità materna.

Nelle conclusioni gli autori raccomandano inoltre, al fine di favorire una scelta consapevole da parte delle donne, di offrire informazioni individuali e complete sui rischi del parto podalico per via vaginale e sui rischi a breve e a lungo termine del taglio cesareo, specificando per questi ultimi la mancanza di prove.

Altri studi osservazionali concludono invece che il parto vaginale è un’opzione anche in caso di presentazione podalica del feto singolo a termine, purché la madre riceva informazioni adeguate ed esprima un consenso, vengano rispettati rigidi criteri di selezione e di gestione del travaglio e del parto e solo se i professionisti sanitari coinvolti nell’assistenza hanno un’appropriata esperienza e operano in una realtà ospedaliera che possa offrire, oltre a una expertise ostetrico-ginecologica e neonatale, una strumentazione diagnostica e di monitoraggio adeguata.

In Italia, nel 93,5% dei casi di presentazione podalica si è ricorsi al taglio cesareo (fonte Cedap 2015) e le linee guida sul Taglio Cesareo (2016) raccomandano, in caso di presentazione podalica a termine, un taglio cesareo programmato da non effettuarsi prima delle 39 settimane di età gestazionale.

Diagnosi di presentazione podalica

La diagnosi di presentazione podalica è sia clinica che strumentale. I segni clinici significativi sono:

  • movimenti fetali dolorosi localizzati nella parte bassa del bacino o sotto l’ombelico
  • ballottamento della testa sotto l’arcata costale invece che a livello pubico
  • battito Cardiaco Fetale percepito al di sopra della linea ombelicale
  • Reperimento del podice all’esplorazione vaginale

La conferma diagnostica viene offerta mediante esame ecografico.

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