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gravidanza

Quando il parto cesareo è per scelta e non per necessità

di Corradino Ignelzi

La richiesta materna non è un’indicazione al taglio cesareo (TC) e sarebbe opportuno approfondire e discutere con la donna dei benefici e rischi del TC rispetto al parto vaginale. La gravidanza è un’esperienza che si conclude col parto, ma quest’ultimo è frequentemente atteso e visto con paura. Molti studi riconducono tale emozione alla paura del dolore, scarsa autostima nel poter affrontare un parto vaginale, esperienze di abuso e violenza, precedente parto fisicamente e psicologicamente traumatico, paura di un danno al pavimento pelvico e poca fiducia nell’assistenza durante il travaglio e il parto. A queste motivazioni si aggiunge una errata percezione di maggiore sicurezza per il neonato nato da TC soprattutto in caso di complicazioni durante la gravidanza in corso o il precedente parto.

Taglio cesareo per scelta materna e la posizione dei professionisti

Il taglio cesareo su richiesta materna dovrebbe essere preceduto da una adeguata informazione e un consenso informato

Una possibile soluzione è un colloquio approfondito tra dei professionisti dedicati e le donne, per illustrare le conoscenze disponibili sull’argomento che consentano di fugare i dubbi e arrivare a una decisione condivisa.

Anche l’utilizzo di brochure informative o pagine web dedicate. possono aiutare a far fronte alle diversità culturali, di lingua e di istruzione.

Se ci fosse ancora disaccordo si può proporre di consultare un altro ginecologo specialista per un secondo parere. Questi colloqui dovrebbero favorire la scelta della modalità di parto, a contenere il livello di ansia e paura e aumentare la soddisfazione e fiducia della donna verso gli operatori.

Le convinzioni dei professionisti coinvolti e la modalità con cui l’informazione viene comunicata si riflette nell’orientare la decisione finale della donna. Molte volte il sanitario può essere propenso ad assecondare la volontà della donna per evitare problemi legali ad eventuali complicanze durante il parto, senza considerare il rischio per la salute della donna e la possibilità di future gravidanze.

Ma è pure vero che, per non rientrare nell’imprudenza, il taglio cesareo su richiesta materna dovrebbe essere preceduto da una adeguata e veritiera informazione e un consenso informato, che includano:

  • Le indicazioni al taglio cesareo
  • I potenziali benefici e danni associati al taglio cesareo per la salute della donna e del neonato
  • Le modalità di espletamento dell’intervento chirurgico
  • Le diverse tecniche anestesiologiche
  • Le implicazioni per future gravidanze e nascite dopo il taglio cesareo

Per rafforzare nella donna il senso di fiducia nella struttura sanitaria bisognerebbe illustrarle la sua efficienza, l’organizzazione adeguata, le risorse umane disponibili e l’esperienza dell’équipe chirurgica e neonatologica.

Le donne sottoposte ad un taglio cesareo possono andare incontro a maggiori difficoltà nell’intraprendere e nel proseguire l’allattamento a causa nella difficile mobilità, l’allettamento e l’utilizzo di farmaci antidolorifici e antibiotici che ne possono compromettere l’odore e il sapore.

Dal punto di vista giuridico il ricorso al taglio cesareo su richiesta può essere sostenuto dal “principio dell’autodeterminazione” del soggetto nei riguardi della propria salute fisica e psichica. Infatti - dice la giurisprudenza - non comportando una diminuzione permanente dell’integrità fisica non va contro la tutela del diritto alla salute garantito dalla Costituzione.

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