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Boldrini: diamo alle ostetriche orizzonti formativi più ampi

di Redazione

La posizione critica della Fnopo sul disegno di legge 2396 sul “Riordino della formazione universitaria delle professioni sanitarie infermieristiche, nonché delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica” è stata prese in considerazione dalla Senatrice Paola Boldrini che scrive una lettera di replica.

Formazione ostetrica. La replica della Senatrice Boldrini

"La FNOPO lamenta in sostanza di non essere stata consultata e di ritenere il ddl, che punta a riformare la formazione delle professioni sanitarie non mediche, nello specifico troppo incentrato sulla professione infermieristica. Vorrei intervenire su tali questioni per chiarire alcuni punti. Per prima cosa devo dire che gran parte della mia attività di proposta legislativa in Parlamento è stata finalizzata ad affrontare la tematica del riordino e della valorizzazione del ruolo e della formazione delle professioni mediche, sanitarie e sociosanitarie con l'intento di generalizzare quanto più possibile la normativa che proponevo all’insieme delle professioni, come varie proposte testimoniano. Quando è stato necessario affrontare e sviluppare tematiche specifiche ho invece presentato testi particolari nel rispetto della specificità e della diversità delle singole professioni. In questo contesto rientrano il disegno di legge istitutivo dell’infermiere di famiglia e di comunità, dello psicologo di cure primarie, dell’ostetrica di comunità, del fisioterapista di comunità e dell’odontoiatra di comunità, tutti concertati e condivisi con la rappresentanza professionale, ma anche con parte larga della rappresentanza sindacale.

In questo quadro, il disegno di legge 2396 tende a completare il percorso di riforma della formazione delle professioni sanitarie di cui alla legge 251/00, superando l’attuale limite di esercizio professionale fermo alla sola laurea triennale abilitante. Ciò che proponiamo è di prevedere specifici indirizzi non solo gestionali e didattici ma anche clinici e specialistici, non solo attraverso master e dottorati, ma anche in specializzazioni post laurea magistrale, con specifici dipartimenti e facoltà proprie diverse e distinte. Tutte idee già patrimonio comune di larghe componenti delle professioni sanitarie, con principi innovativi quanto mai aderenti alla finalità di rendere in grado questi professionisti sanitari di esercitare quelle competenze avanzate e specialistiche funzionali a rispondere ai bisogni di salute del mutato quadro epidemiologico e demografico del Paese.

La Fnopo non è stata consultata nello specifico di questo testo perché lo era già stata nell’elaborazione congiunta e concordata di un altro disegno di legge di riforma della formazione dell’ostetrica, che vorrei presentare a breve e sul quale sarei ben lieta di confrontarmi anche con la nuova dirigenza. Sottolineo inoltre che ogni disegno di legge non è altro che una proposta di iniziativa parlamentare, destinata ad essere esaminata in ogni dettaglio nelle Commissioni parlamentari di merito, attraverso audizioni con tutti i soggetti coinvolti dalle modifiche normative. Nulla quindi è stato deciso ma, al contrario, il testo è aperto al dialogo proficuo e alle proposte costruttive delle associazioni di categoria. Mi auguro che la Fnopo condivida l’obiettivo di dare alla professione ostetrica orizzonti formativi e di carriera più ampi di quelli resi possibili dalla laurea triennale."

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