Un primato mondiale nella chirurgia dei trapianti porta la firma del Centro Trapianti dell’AOU di Modena, dove per la prima volta è stato eseguito un trapianto di emifegato con approccio totalmente robotico. Un paziente di 62 anni affetto da tumore epatico è stato sottoposto a intervento di trapianto di emifegato con tecnica split, eseguito interamente con ausilio della chirurgia robotica. A un mese e mezzo di distanza, l’uomo sta bene ed è stato dimesso dopo soli cinque giorni di degenza ospedaliera. L’intervento, primo caso descritto al mondo, è stato eseguito il 15 febbraio 2025 dall’équipe di chirurgia oncologica, epatobiliopancreatica e trapianti diretta dal professor Fabrizio Di Benedetto, presso il blocco tecnologico del Policlinico di Modena.
Un trapianto ad alta complessità eseguito con tecnica split e robot assistita

Al Centro Trapianti dell'AOU di Modena è stato eseguito un trapianto di emifegato con approccio totalmente robotico.
La procedura è stata possibile grazie all’esperienza pregressa dell’équipe modenese nell’utilizzo del robot chirurgico nel campo della chirurgia epatica oncologica e dei trapianti da donatore vivente.
L’intervento è consistito in un trapianto di emifegato ottenuto da un fegato intero diviso in due porzioni: una destinata a un paziente pediatrico, l’altra al ricevente adulto, il paziente trapiantato a Modena.
L’utilizzo del robot ha permesso di ridurre l’invasività dell’intervento, migliorare la precisione della dissezione anatomica e ridurre le complicanze post-operatorie. Abbiamo avviato il programma di trapianto epatico robotico da un anno – ha spiegato Di Benedetto – e oggi questa tecnica rappresenta già il 10% della nostra attività
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Una rete consolidata che guarda al futuro
Nel 2024 in Emilia-Romagna sono stati trapiantati 505 organi, con 335 donatori. Il Centro Riferimento Trapianti regionale coordina una rete capillare che ogni anno garantisce accesso alle cure a pazienti provenienti da tutta Italia: oltre il 40% dei pazienti trapiantati arriva da fuori regione.
Al 31 marzo 2025, i pazienti in lista d’attesa per trapianto in Emilia-Romagna erano 1.520, tra cui 148 per il fegato. L’approccio robotico apre ora nuove prospettive: Ci aspettiamo di confermare i benefici della chirurgia mini-invasiva anche nell’ambito trapiantologico
, ha concluso Di Benedetto, sottolineando come questo traguardo è il frutto del lavoro di squadra di medici, infermieri e istituzioni
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