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Terapia Intensiva

HFNC versus NIPPV: riduzione del rischio di reintubazione

di Silvia Ancona

L’insufficienza respiratoria post-estubazione, in pazienti sottoposti ad estubazione programmata, è frequente in circa il 10-20% dei casi. Per ridurre il rischio di reintubazione, che produce numerosi effetti sfavorevoli sulle condizioni cliniche del paziente, può essere effettuata l’ossigenoterapia mediante cannule nasali ad alto flusso o ventilazione non invasiva a pressione positiva. Quale delle due modalità è più efficace a tale scopo? Lo studio pubblicato sulla rivista "Scenario" di Aniarti ha provato a rispondere al quesito.

Cannule nasali ad alto flusso in TI riducono rischio di reintubazione

NIPPV e cannule nasali ad alto flusso riducono il rischio di reintubazione

In Terapia Intensiva una delle cause più frequenti di reintubazione è rappresentata dall’insufficienza respiratoria post-intubazione. Reintubare, però, significa incrementare il rischio di sviluppare polmonite, aumentare il tasso di mortalità e l’allungamento dei tempi di degenza.

Per prevenire la reintubazione possono essere utilizzati due espedienti promossi anche dalle più recenti linee guida: la ventilazione non invasiva a pressione positiva (NIPPV) e l’ossigenoterapia con cannule nasali ad alto flusso (HFNC). Le modalità di impiego dei due metodi sono differenti, come differenti possono essere gli outcome provenienti dall’utilizzo dell’uno piuttosto che dell’altro.

Sulla rivista ufficiale “Scenario” dell’Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica (Aniarti), F. Binda, M. Iotti, I. Adamini e A. Galazzi hanno pubblicato una loro ricerca finalizzata a valutare l’efficacia dell’ossigenoterapia mediante HFNC nel paziente adulto per la prevenzione del rischio di reintubazione tracheale, confrontandolo con altri metodi di ventilazione, in particolare con la NIPPV.

Ossigenoterapia con HFNC post-estubazione: i risultati dell'efficacia

La ricerca consiste in una revisione della letteratura effettuata attraverso la consultazione delle banche dati di ricerca infermieristica Pub Med, Cinhal e Cochrane Library. Nello studio sono stati inclusi complessivamente 6 articoli, ritenuti i più pertinenti e rilevanti: uno studio cinese (Song H-Z, 2017), due studi francesi (Futier, 2016 - Stéphan, 2015), due studi spagnoli (Hernàndez, 2016), uno studio italiano (Maggiore, 2014).

Per essere inclusi nella ricerca, gli articoli dovevano trattare di pazienti, divisi in gruppo sperimentale e di controllo, sottoposti ad estubazione programmata. Inoltre gli outcome dovevano includere il tasso di reintubazione, la durata del ricovero in TI e il tasso di mortalità. Esclusi invece gli articoli non pubblicati in lingua italiana o inglese, quelli non pertinenti o di impossibile reperibilità del full text e quelli destinati ad una popolazione pediatrica.

I risultati mostrano, quindi, che l’utilizzo dell’ossigenoterapia con HFNC potrebbe ridurre il tasso di reintubazione nei pazienti adulti dopo post-estubazione programmata rispetto all’ossigenoterapia convenzionale o ventilazione non invasiva. Per quanto riguarda il tasso di mortalità e la durata della degenza, gli outcome non mostrano particolari differenze. 

Tali risultati, come sostengono gli autori stessi della ricerca, prima di venire generalizzati dovrebbero essere sottoposti e confermati, però, da ulteriori studi condotti su campioni di popolazione differenti.

Certo resta che l’ossigenoterapia mediante cannule nasali ad alto flusso, come mostrano gli outcome della revisione della letteratura, rappresenta una valida alternativa alla NIPPV grazie al suo ottimo livello di tollerabilità e comfort per il paziente.

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